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AperturaTlc Gio 04 aprile 2024

La parabola di Saladini: Meglioquesto sospesa in Borsa e i Btp "fantasma" per la Reggina

I guai dell'imprenditore calabrese: la società quotata è in seria difficoltà, il club amaranto va verso il fallimento La parabola di Saladini: Meglioquesto sospesa in Borsa e i Btp "fantasma" per la Reggina Felice Saladini ceo di MeglioQuesto
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

L’ultima tegola per Felice Saladini è arrivata lo scorso 25 marzo: la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha accolto il ricorso di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate, annullato il concordato e avviato la liquidazione di Reggina 1914, la società calcistica della città sullo Stretto. Nel corso del procedimento è emerso tra le altre cose che i Btp messi a garanzia del piano di risanamento – per 5 milioni di euro nominali – non c’erano. Il notaio romano che avrebbe registrato il pegno ha disconosciuto l’atto depositato in tribunale e l’Isin – il codice unico di un titolo quotato – dichiarato dall’attestatore non corrispondeva con quello del titolo dichiarato nell’atto. Vista la situazione, il giudice ha trasmesso gli atti alla procura per gli accertamenti del caso.

I guai a Piazza Affari

Qualche giorno prima, il 19 marzo, Integrae Sim ha comunicato di recedere dall’incarico di Euronext growth advisor (Ega) e corporate broker di Meglioquesto, la società quotata fondata da Saladini e della quale l’imprenditore calabrese è ancora il primo azionista con il 68% dei diritti di voto. Secondo il broker, la società non avrebbe fornito a più riprese le informazioni richieste. Borsa Italiana ha sospeso il titolo a tempo indeterminato. La società ha comunicato che si prenderà più tempo per approvare il bilancio del 2023 e nel frattempo è alla ricerca di un nuovo Ega. Nel giugno scorso, era stata Illimity Bank – che aveva assistito Meglioquesto nella quotazione sul segmento growth di Euronext – a rinunciare all’incarico di Ega, “in conseguenza del venir meno del vincolo fiduciario instauratosi con la stipulazione del contratto”.

La delusione dei conti 2023

Meglioquesto, che gestisce call center e servizi di assistenza clienti per conto di grandi imprese, si era quotata a giugno del 2021 a 1,4 euro per azione, raccogliendo oltre 17 milioni di euro. A settembre dello stesso anno, era arrivata a scambiare sopra i 4 euro per azione. In quel momento Saladini, che si presenta come il classico self made man, poteva vantare di aver creato dal nulla un gruppo di tutto rispetto, con una capitalizzazione che era arrivata a sfiorare i 250 milioni di euro, clienti di primo piano e la ciliegina del calcio. Poi la discesa, inesorabile. L’ultimo prezzo, il 18 marzo scorso, è stato di 0,219 euro. Saladini ha lasciato l’incarico di amministratore delegato nel settembre dello scorso anno. Ma, come detto, è il primo azionista tramite la Mq srl, a sua volta controllata dalla Fs84 srl, holding “familiare” con sede in via Montenapoleone a Milano.

I dubbi sul debito

L’uscita del fondatore sembrava aver ridato fiato ai risultati e alle performance del titolo. Nei primi nove mesi del 2023, i ricavi sono stati pari a 68,6 milioni di euro (+32%) ed l’Ebitda è stato di 8,6 milioni euro (+12%). Poi, a fine febbraio, Meglioquesto ha dato alcuni numeri preliminari del 2023: valore della produzione previsto tra 87 milioni e 89 milioni, in aumento rispetto ai 79,3 milioni del 2022. Ebitda  “atteso tra 2 milioni e 3,5 milioni rispetto a 11,8 milioni dell’anno prima per via di una non corretta pianificazione dei costi fissi stimati per un fatturato di oltre 100 milioni”, ha spiegato la società in un comunicato. Ovvero, stimavano di fatturare molto di più, hanno aumentato i costi di conseguenza ma i fatturati sperati non sono arrivati e questo ha abbattuto i margini. Sulla base dei dati preliminari, molto inferiori alle attese, il broker Value Track ha calcolato che il rapporto tra debito e ebitda era oltre 10, mentre i covenant del bond emesso da Meglioquesto nel 2022 – 11,25 milioni con scadenza 2026 – fissavano questo rapporto a un massimo di 3,5.

Il fallimento della Reggina

E poi c’è il capitolo del calcio, anche questo non particolarmente fortunato. La Reggina, sotto la gestione di Saladini, ha visto il proprio indebitamento lievitare fino a superare i 27 milioni di euro. Nel luglio scorso, a poco più di un anno dall’ingresso dell’imprenditore e quando la situazione finanziaria era già critica, lo storico club amaranto non è stato in grado di iscriversi al campionato di Serie B. In estate si era affacciato un compratore, l’accordo era fatto ma la mancata iscrizione al campionato cadetto ha fatto saltare tutto. Adesso arranca in Serie D. Escluso anche dalla Serie D invece l’altro club di Saladini, il Lamezia Terme. La Reggina 1914 era controllata dalla Enjoy srl, a sua volta anche questa controllata dalla holding Fs84. 

Nei commenti degli appassionati di calcio calabresi, Saladini è diventato “l’innominabile”. Nei forum finanziari, i piccoli trader s’interrogano sul futuro della società tra delusione, scetticismo e speranze di repentini cambiamenti che riportino il titolo a essere scambiato. Ma se i per i tifosi c’è poco da fare, gli azionisti di Meglioquesto possono almeno aspettare che qualcosa cambi.

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