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GovernoIn evidenza Mer 01 marzo 2023

Il Mef pronto a cambiare pelle: un nuovo dipartimento per gestire le partecipate

Se la riforma dovesse andare in porto sarà nominato anche un nuovo dg che si occuperà delle liste per il rinnovo dei Cda delle partecipate Il Mef pronto a cambiare pelle: un nuovo dipartimento per gestire le partecipate
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Oltre al Tesoro nasce il dipartimento dell’Economia

Un dipartimento dell’Economia che andrà ad affiancare quello del Tesoro che sovraintenderà tre direzioni: interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie e tutela degli attivi strategici, valorizzazione del patrimonio pubblico. Nel nuovo schema predisposto dal Mef, quindi, il tema di più stretta attualità, quello della compilazione delle liste per il rinnovo dei consigli di amministrazione delle partecipate pubbliche, cadrà sotto la responsabilità della nuova struttura. 

Visto che a stretto giro bisognerà rinnovare i consigli di Enel, Eni, Poste e Leonardo va da sè che il nuovo dipartimento avrà poteri enormi. Anche perché a questi – come evidenziato dal Messaggero – si devono sommare i processi che riguardano la societarizzazione, privatizzazione e dismissione delle partecipate oltre all’esercizio della golden power. Così come sarà molto importante tutta l’attività che riguarda  la vendita del patrimonio pubblico e l’eventuale costituzione di fondi immobiliari. 

A caccia di un nuovo direttore generale

Non solo. Se al dipartimento del Tesoro resta la competenza su debito pubblico, rapporti finanziari europei, regolamentazione e vigilanza del sistema finanziario, l’Economia si occuperà anche di monetazione, politiche di prevenzione della falsificazione dell’euro e delle frodi sui mezzi di pagamento, vigilanza sulle produzioni
dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.a, rapporti con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nonché la vigilanza sulle fondazioni bancarie. 

Ovviamente il nuovo dipartimento prevede la nomina di un nuovo direttore generale. Quindi oltre alla novità Riccardo Barbieri Hermitte, il dirigente che a gennaio ha preso il posto di Alessandro Rivera al Tesoro, si dovrebbe affiancare una nuova figura all’Economia

Anche perché è vero che c’è lo schema, non è detto che l’operazione andrà in porto. Servono i via libera di Consiglio dei ministri, Consiglio di Stato e Corte dei Conti. Ma soprattutto sarà fondamentale la scelta del nuovo capo-dipartimento. Con la figura del neo presidente di Ita, Antonino Turicchi, già direttore generale di Cdp, in pole position. 

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