Materie prime e mercati valutari, ecco il portafoglio contro l’inflazione
La pazienza è la virtù dei forti. Al resto, penseranno le banche centrali, ora al lavoro per abbassare l’inflazione.Il portafoglio contro l’inflazione
La pazienza è la virtù dei forti. Come spiega a Verità & Affari, Yves Ceelen, responsabile investimenti portafogli bilanciati di DPAM, è questa la chiave per i risparmiatori che vogliono superare questa tempesta. Al resto, penseranno le banche centrali, ora al lavoro per abbassare l’inflazione.
Dove hanno trovato valore gli investitori in questo periodo di incertezza sui mercati?
«Guardando alle performance del primo semestre del 2022, sia i mercati azionari che quelli obbligazionari hanno registrato rendimenti negativi. Gli investitori hanno dovuto investire sulle materie prime e sui mercati valutari per ottenere guadagni. Con il senno di poi, questo non dovrebbe essere una sorpresa. In un contesto inflazionistico, le materie prime tendono a sovraperformare durante il boom, mentre le valute tendono a sovraperformare durante la crisi. In un contesto disinflazionistico, gli investitori dovrebbero detenere azioni a lunga scadenza durante il boom e titoli di Stato durante la crisi. Le banche centrali stanno cercando di guidarci verso questo stato naturale di disinflazione, ma dovrebbe essere ormai chiaro che questa transizione non avverrà da un giorno all’altro».
L’oro può essere considerato ancora un bene rifugio?
«Quest’anno l’oro sta affrontando alcuni venti contrari a causa del dollaro forte e dell’aumento dei tassi reali. Nel primo semestre di quest’anno, l’oro denominato in euro ha registrato un rendimento del 7%, ma questo rendimento è interamente spiegato dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Nonostante ciò, rimaniamo positivi sull’oro perché potrebbe fornire un po’ di sollievo in caso di recessione».