Europa ferma alle chiacchiere, nessun passo avanti sul price cap
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Da non perdereEconomia Gio 20 ottobre 2022

L’Europa è ferma alle chiacchiere, nessun passo avanti sul price cap

L’Europa si muove, ma con calma. Tutti sono consapevoli dell’urgenza di varare misure per affrontare l’emergenza energetica. L’Europa è ferma alle chiacchiere, nessun passo avanti sul price cap URSULA VON DER LEYEN
Riccardo Pelliccetti
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Riccardo Pelliccetti

Riccardo Pelliccetti, triestino, è stato caporedattore e inviato speciale per 20 anni de Il Giornale, dopo aver lavorato per diversi quotidiani, periodici e riviste web, occupandosi di politica estera e difesa. Ma è tornato alla sua passione: l’economia. Ha pubblicato i libri “La via dell’esodo” (1997), “I nostri marò” (2013) e “Le verità negate” (2020).

La discussione sul price cap

L’Europa si muove, ma con calma. Tutti sono consapevoli dell’urgenza di varare misure per affrontare l’emergenza energetica, ma il passo lento con cui si procede non è dettato dall’iter istituzionale, anche se “rapidità” è un termine poco conosciuto a Bruxelles. La lumaca Ue arranca perché il piano anti crisi del gas deve trovare un consenso ampio e se il price cap generalizzato trovava nelle scorse settimane delle ferme posizioni di contrarietà, ora la sua versione soft incontra «perplessità». Di chi? Sempre gli stessi: Germania, Paesi Bassi e anche l’Austria. Il motivo? Il timore che possano interrompersi le forniture.

Ancora divisioni

Le limature alla misura hanno comportato tempo, ma sembrano non bastare mai. Il tetto dinamico e temporaneo al prezzo del gas annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è comunque un passo avanti, soprattutto se il pacchetto di interventi viene adottato nel suo complesso. Ma gli ostacoli non sono tutti superati. Basta leggere la bozza della conclusione del Consiglio dei 27 (che si terrà domani e venerdì) per comprendere come questo stesso documento continui a essere modificato. «Esaminare un price cap temporaneo e dinamico alle transazioni del gas naturale per limitarne i prezzi», è scritto riguardo la misura ma, tanto per capire i problemini su un accordo, è stata addirittura sostituita la parola «esplorare» per mettere al suo posto «esaminare».

Dal che si può evincere che anche il price cap soft avrà vita dura, e fonti di Bruxelles confermano che la bozza può subire variazioni di ora in ora, almeno su questo tema. L’invito riportato sul documento di «portare avanti con urgenza» le misure e le dichiarazioni via Twitter del presidente del Consiglio Ue Charles Michel forse sortiranno qualche effetto. «Al lavoro per consultare i miei colleghi dei 27 in vista del Consiglio Ue – ha scritto Michel -. Le divisioni sono un lusso che non possiamo permetterci. Sulla crisi energetica dobbiamo intensificare le nostre linee di azione con urgenza massima: riduzione della domanda, messa in sicurezza delle forniture, contenimento dei prezzi».

Oltre al price cap dinamico, tra le principali misure che la Ue dovrebbe adottare ci sono la piattaforma per gli acquisti comuni e l’adozione, entro l’inizio del 2023 di un nuovo indice di riferimento complementare al Ttf di Amsterdam. «Invece di competere nell’offerta gli europei dovrebbero comprare il gas insieme – ha detto Von der Leyen all’Europarlamento -. Per questo acquisteremo insieme gas a livello Ue. L’aggregazione della domanda sarà obbligatoria per almeno il 15% dei volumi necessari al riempimento degli stoccaggi di gas. E le società coinvolte possono formare un consorzio di acquisto del gas». Riguardo alla borsa del gas, oltre all’introduzione di uno nuovo benchmark complementare, ci sarà anche un meccanismo di limitazione dei prezzi.

«Qual è il modello? Il benchmark che determina i prezzi del gas è il Ttf, che è esclusivamente focalizzato sui gasdotti – ha spiegato la leader della Commissione Ue -. Ma oggi vediamo che il mercato è realmente cambiato da un mercato di gasdotti a un mercato di Gnl. Abbiamo bisogno di un nuovo, specifico benchmark per il Gnl». Non sarà una cosa immediata. «La Commissione – ha proseguito von der Leyen – ora svilupperà questo benchmark complementare, assieme a regolatori europei, ma questo richiede tempo. Nel frattempo, noi limiteremo i prezzi al Ttf, lo chiamiamo un meccanismo per la correzione del mercato».

Le altre misure del Consiglio Ue

Nella bozza del Consiglio Ue sono elencate anche altre misure, già date per acquisite nei giorni scorsi come le regole vincolanti per la condivisione del gas in caso di necessità per gli Stati membri, perché – ha detto la leader dell’esecutivo Ue – «la solidarietà energetica è un principio fondamentale nei Trattati europei». Ma in verità tutto ruota attorno a quelle tre misure fondamentali: price cap, nuovo benchmark e acquisto comune di gas. Senza di queste il pacchetto di interventi sarebbe una scatola vuota.

Questa volta, fanno notare a Bruxelles, c’è però la proposta della Commissione sul tavolo e questo segna «l’inizio del percorso negoziale», anche se ci sono ancora divisioni sul tetto al prezzo del gas. I leader dei 27 comunque non entreranno negli aspetti tecnici della proposta, cioè quale sarebbe il range dei prezzi e quale il tetto (che spetterà agli esperti), ma discuteranno sul complesso delle misure. Nel frattempo le imprese chiudono e le famiglie non arrivano a fine mese

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