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AperturaEconomia Mar 20 dicembre 2022

Il Qatargate si allarga alla Commissione, indagine interna sull'ex commissario Ue "amico" Panzeri

Il ruolo dell'ex Commissario Ue Avramopoulos. Lui si difende: mi attaccano per favorire Di Maio come inviato in Medio Oriente Il Qatargate si allarga alla Commissione, indagine interna sull'ex commissario Ue "amico" Panzeri Antonio Pan
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Anche Avramopoulos è stato nel board di Fight Impunity

Lo scandalo delle ingerenze straniere all’europarlamento si allarga alla Commissione. Al centro dell’attenzione c’è il ruolo dell’ex Commissario Ue agli affari interni e immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos. Il politico è stato nel board di Fight Impunity, la Ong fondata da Pier Antonio Panzeri, con un incarico retribuito. Per il quale aveva ottenuto il via libera dalla presidente della commissione, Ursula von der Leyen.

I documenti della Commissione

Dall’esame svolto dal comitato etico indipendente, il cui resoconto finale è stato esaminato da V&A, Avramopoulos avrebbe dovuto “partecipare a conferenze, eventi, board meeting annuale” per promuovere le cause della Ong di Panzeri. Inoltre, lo stesso Avramopoulos aveva dichiarato che sarebbe stato impegnato anche in “campagne di sensibilizzazione, come ad esempio la pubblicazione di articoli, partecipazione a conferenze, interviste, incontri con organizzazioni governative e non governative” sugli obiettivi di Fight Impunity.

Divieto di fare il lobbista

L’incarico retribuito aveva durata di un anno a partire dal primo ottobre 2020. Il comitato etico che ha dato il via libera all’incarico di Avamopoulos ricorda però all’ex commissario, tra le altre cose, il divieto di fare lobbying. Divieto che vale sia per le materie delle quali si è occupato come commissario, sia per l’ottenimento di fondi europei. La stessa relazione segnala anche come la Ong di Panzeri non sia iscritta al Registro unico per la trasparenze di Commissione e Parlamento. Anche se promette di farlo non appena le restrizioni per il Covid saranno terminate. In realtà non risulta che si sia mai iscritta.

Indagine interna

Al momento non risulta un coinvolgimento di Avramopoulos nell’inchiesta belga. Dopo l’esplosione dello scandalo però la Commissione ha deciso di aprire una inchiesta interna per valutare eventuali comportamenti dell’ex commissario non in linea con il codice etico. Tra l’altro l’ex commissario ha detto di aver interrotto la collaborazione con Panzeri nel febbraio scorso, anche se nell’aprile successivo ha partecipato a un convegno in Grecia come membro del board dell’associazione, riporta La Stampa.

“Un complotto”

Il politico greco (centrodestra) ha replicato di essere vittima di “un complotto”, anche da parte di chi in Italia vorrebbe colpire lui, candidato a ruolo di emissario Ue per Medio Oriente, per favorire l’altro candidato. Ovvero l’ex ministro degli esteri grillino Luigi Di Maio.

Ma Avramopoulos non è l’unico motivo di preoccupazione per un eventuale coinvolgimento della Commissione. Secondo indiscrezioni di stampa, gli inquirenti belgi starebbero valutando la possibilità che oltre ai parlamentari siano stati “compromessi” anche funzionari del servizio esterno della Commissione. Di fatto, il “corpo diplomatico” della Ue che opera presso le rappresentanze dell’Unione nei paesi terzi. 

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