Bollette, il prezzo del petrolio è atteso in aumento, i bonus no
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ApprofondimentiEnergia Lun 30 ottobre 2023

Bollette, il prezzo del petrolio è atteso in aumento, i bonus no

L'Opec prevede un aumento della domanda di petrolio. Mentre il governo dimezza il bonus elettrico, nel decreto energia focus mercato tutelato e concessioni idroelettrico Bollette, il prezzo del petrolio è atteso in aumento, i bonus no Estrazione gas Eni
Redazione Verità&Affari
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L’Opec ha annunciato di attendersi un aumento della richiesta di combustibili fossili per effetto della creascita dei Paesi emergenti. L’Argentina ha fatto sapere che vieterà l’export di greggio finchè il Paese non sarà adeguatamente rifornito. Intanto la guerra in Medio Oriente rischia di far aumentare le quotazioni del petrolio che al momento è ben al di sotto dei 100 dollari al barile. Il Wti viene infatti scambiato a 84 dollari al barile, mentre il Brent a 87,8 dollari al barile in attesa delle indicazioni dellla Federal Reserve (mercoledì) sullo stato di salute dell’economia americana e la conseguente politica monetaria per contenere l’inflazione. Lo scenario è decisamente a tinte fosche. A dispetto di quanto sostiene l’Aie, l’Agenzia internazionale per l’energia, che ha predetto la fine dell’era dei carburanti fossili giocando a favore dei sostenitori della transizione ecologica. 

In sintesi, “se la guerra in Israele dovesse allargarsi, sarebbe un pericolo per il settore energetico. Lo scenario peggiore sarebbe quello di una doppia carenza di forniture energetiche, dalla Russia e dal Medio Oriente. E tutto questo mentre l’Europa continua a perseguire una politica contraria ai fossili, disincentivando gli investimenti in questo settore. È un mix esplosivo” come ha spiegato il presidente di Nomisma, Davide Tabarelli, a La Verità. Con il rischio concreto che alla fine a pagare il conto degli aumenti di gas e petrolio siano poi i consumatori per i quali il governo di Giorgia Meloni ha previsto bonus meno sostanziosi rispetto al passato. E questo perchè i vincoli imposti da Bruxelles impongono all’esecutivo di scegliere dove allocare le scarse risorse disponibili. 

L’Opec ha fatto sapere che la domanda cresce

L’Opec ha chiarito che esiste il potenziale affinché questo balzo sia ancora più elevato. È probabile che la crescita sarà alimentata da India, Cina e altri paesi asiatici, Africa e Medio Oriente. Paesi che, come è noto, non hanno abbracciato le politiche ecologiste e non hanno alcuna intenzione di farlo nel modo restrittivo dell’Europa, badando di più alla crescita economica. E questa ha come motore i fossili.

A medio termine, secondo l’Opec, la domanda globale di petrolio raggiungerà quota 110,2 milioni di barili al giorno nel 2028, segnando un aumento di 10,6 milioni di barili al giorno rispetto ai livelli del 2022. In Europa sono quindi necessari investimenti per realizzare nuovi impianti di raffinazione che invece sono disincentivati per fare spazio ad impegni dis pesa a favore di una transizione energetica a tappe forzate. 

La situazione è estremamente delicata per imprese e famiglie

Secondo un’indagine di Confcommercio, a settembre 2023, il prezzo medio della benzina alla pompa e stato superiore del 18% rispetto all’anno precedente e del 26% sul periodo pre-crisi (settembre 2019). Analoghe dinamiche caratterizzano il prezzo del gasolio. Di conseguenza, si stimano extra costi, su base annua, pari a circa 15 mila euro per ogni camion. Di qui la richiesta al governo di potenziare le recenti misure per mitigare l’impatto dei costi dell’energia per imprese e famiglie (decreto legge 131/2023), a cominciare dalla necessita di reintrodurre i crediti d’imposta energetici e di azzerare gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, analogamente a quanto fatto per il gas.

Il governo ha previsto in manovra un bonus elettrico

Ma la coperta è corta. Così il contributo straordinario destinato ai titolari del bonus elettrico in bolletta potrà contare però solo sulla metà delle risorse inizialmente previste dal Governo. A causa della difficoltà nel reperire risorse per le coperture della maniovra, le risorse saranno dimezzate, passando da 400 a 200 milioni nel primo trimestre 2023. 

Il Ddl si limita a indicare come target i titolari del bonus elettrico. Toccherà adesso al governo precisare se la platea sarà quella del bonus ordinario (fino a 9.530 euro di Isee), pari a 2,8 milioni di euro, o, se sarà da considerare come target quello dei nuclei con Isee fino a 15mila euro (il nuovo livello voluto dall’esecutivo Meloni per l’accesso al bonus sociale). In questo caso, a beneficiarne saranno 4,3 milioni di potenziali destinatari. Il beneficio dipenderà dalla platea considerata: Se sarà quella più ristretta, l’assegno sarà di circa 71 euro e riguarderà 2,8 milioni di nuclei. Se, invece, si considererà l’asticella più alta per l’Isee, il contributo straordinario scenderà a 46 euro circa.

Nel frattempo, in assenza di ulteriori iniziative da parte del governo, la legge 197 del 2022 stabilisce che l’innalzamento della soglia Ise fino a 15mila vada a traguardo con la fine dell’anno. Come per l’altra modifica che riguarda le famiglie numerose, quelle con almeno 4 figli a carico: il decreto legge 34 ha portato la soglia Isee di accesso al bonus da 20mila a 30mila euro ma questa asticella durerà per solo tutto il 2023. In ogni caso il bonus continuerà ad essere automatico via dichiarazione sostitutiva unica (Dsu). 

Intanto c’è attesa per le decisioni di Bruxelles sul decreto energia

Il governo punta a ottenere l’avallo di Bruxelles per aggiustare il tiro su due fronti: la fine del mercato della maggior tutela per il mercato elettrico e la gestione delle concessioni scadute o in scadenza nell’idroelettrico.  L’obiettivo dell’esecutivo è ottenere una proroga per i clienti domestici del mercato tutelato che dovrebbe terminare a partire da aprile 2024. Il tutto per evitare, in assenza di una scelta specifica, il passaggio al servizio a tutele graduali, in cui le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite dall’Arera. Solo i clienti vulnerabili (i percettori di bonus, coloro che dipendono da apparecchiature salvavita, soggetti con disabilità ai sensi della legge 104/92, utenti che vivono in strutture di emergenza a seguito di calamità o in isole minori non interconnesse con più di 75 anni, ndr)  proseguiranno a beneficiare della maggior tutela anche dopo aprile del prossimo anno.

C’è poi il tema caldo delle concessioni idroelettriche che prevede novità nell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico (potenza installata superiore ai 3 megawatt). In dettaglio, la normativa prevede che regioni e province autonome possano richiedere ai concessionari scaduti o uscenti di presentare una proposta tecnico-economica e finanziaria ai fini della rimodulazione delle concessioni in scadenza oppure procedere all’assegnazione mediante la costituzione con il concessionario scaduto o uscente di una società a capitale misto pubblico privato. 

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