Lavoro, aumentano le tasse per gli agricoltori
Nessuna proroga per i benefici fiscali in termini di Irpef degli agricoltori. Previste rivalutazioni per i redditi dominicali AGRICOLTURANon basta fare i conti con il meteo. Ora arrivano anche nuove tasse per gli agricoltori. Come riferisce il quotidiano Italia Oggi, non c’è alcuna orroga per l’esenzione Irper destinata al comparto agricolo. Di conseguenza aumentano le tasse per gli agricoltori. Nella manovra 2024 manca infatti l’agevolazione grazie alla quale non concorrevano alla determinazione del reddito imponibile i redditi dominicali e agrari dei terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti (Cd) e imprenditori agricoli professionali (Iap).
La legge di bilancio 2024 non proroga i benefici per l’anno in corso (2024) previsti nell’agevolazione fiscale introdotta dal comma 44 dell’art. 1 della legge 232/2016, secondo la quale non concorrevano alla formazione della base imponibile, ai fini Irpef e delle relative addizionali, i redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati dai coltivatori diretti (Cd) e dagli imprenditori agricoli professionali (Iap), iscritti nella previdenza agricola.
Si cambia registro
Dal 2017 e fino al 2023, quindi, i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap sono stati esenti da Irpef sia per il reddito dominicale, sia per il reddito agrario, mentre i terreni che venivano affittati per la coltivazione a soggetti terzi continuavano a produrre reddito dominicale per il proprietario, con applicazione dell’esenzione sul reddito agrario attribuito agli agricoltori iscritti nella previdenza agricola.
Come spiega Italia oggi “sul tema, l’Agenzia delle entrate aveva a suo tempo precisato che, in base al dettato letterale delle disposizioni richiamate, l’agevolazione prevista dal comma 44 dell’art. 1 della legge 232/2016, era applicabile esclusivamente a favore delle persone fisiche in possesso della qualifica di coltivatore diretto (Cd) o imprenditore agricolo professionale (Iap) i quali producevano redditi dominicali e agrari (Agenzia delle entrate, circolare 8/E/2017). Il beneficio era esteso anche ai familiare coadiuvanti del coltivatore diretto, ai sensi del comma 705 dell’art. 1 della legge 145/2018, sempre se, il detto familiare, apparteneva al medesimo nucleo familiare, era iscritto nella gestione assistenziale e previdenziale agricola, in qualità di coltivatore diretto e partecipasse attivamente nell’esercizio dell’impresa familiare (Agenzia delle entrate, circ. 8/E/2019)”.
Previste anche le rivalutazioni
Come se non bastasse, ai fini dell’imposizione diretta, i redditi dominicali e agrari dei terreni iscritti negli atti del catasto terreni sono anche soggetti alla rivalutazione dell’80% per il reddito dominicale e del 70% per il reddito agrario. “Il comma 512 dell’art. 1 della legge 228/2012 citato ha introdotto l’obbligo di eseguire un’ulteriore rivalutazione dei redditi fondiari (dominicale e agrario) dei terreni iscritti in catasto per il 30%, a decorrere dal periodo d’imposta 2015, con la conseguenza che, dal detto periodo d’imposta (2015) e nei seguenti, il reddito dominicale, già aumentato dell’80%, deve essere ulteriormente incrementato del 30%, naturalmente tenendo conto dell’effetto sostitutivo dell’Imu, se applicabile, di cui del comma 1 dell’art. 8 del dlgs 23/2011, e il reddito agrario, già aumentato del 70%, deve essere ulteriormente aumentato del 30%” prosegue il giornale.
La rivalutazione dell’80% e del 70% non viene però applicata nel caso di terreni concessi in affitto per usi agricoli a giovani imprenditori, ovvero di coloro che non hanno ancora compiuto i 40 anni, e che sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto (Cd) o imprenditore agricolo professionale (Iap), anche se esercitano l’attività in forma societaria.