L'oro aggiorna il record, vola oltre 2.300 dollari
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AperturaEconomia Gio 04 aprile 2024

L'oro aggiorna il record, vola oltre 2.300 dollari

Intanto, mentre le quotazioni dell'oro aumentano, il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha preso tempo sul taglio dei tassi L'oro aggiorna il record, vola oltre 2.300 dollari
Redazione Verità&Affari
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Tensioni geopolitiche e, aspettative di tassi di interesse statunitensi più bassi, spingono la corsa dell’oro che segna l’ennesimo record. Il metallo prezioso che ha stabilito diversi record, nelle ultime settimane, anche nella sua veste di bene rifugio è salito in nottata fino a 2.322 dollari l’oncia, per assestarsi in mattinata a 2.315 dollari.

Ieri il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha preso tempo sul taglio dei tassi. Il banchiere ha dichiarato che “tagliare i costi di finanziamento sarebbe probabilmente appropriato” ad un certo punto, quest’anno.

Lo scenario non è mutato

I dati sull’economia e sull’inflazione – ha spiegato – non hanno “materialmente cambiato” il quadro, è troppo presto per dire se i recenti dati sull’inflazione sono solo un balzo temporaneo o meno. Un chiaro messaggio che la Fed non ha così fretta di tagliare i tassi ed ha bisogno di maggiori prove del rallentamento dei prezzi prima di ridurli.

La Fed “ha tempo per decidere” su possibili tagli e vuole avere una maggiore fiducia sulla traiettoria al ribasso dell’inflazione prima di ridurre il costo del denaro – ha aggiunto il governatore Fed – aggiungendo che data la forza dell’economia e i progressi finora compiuti sull’inflazione, “abbiamo tempo per lasciare che i dati economici in arrivo guidino le nostre decisioni”. Se l’economia evolve “come ci attendiamo, la maggior parte dei membri della Fed ritiene probabilmente appropriato un taglio dei tassi a un certo punto quest’anno“, ha detto Powell.

Il prezzo del greggio scende

Si muovono con debolezza, i prezzi del greggio, complici i realizzi, dopo la recente corsa, sostenuta dai timori di una riduzione dell’offerta, e dalle persistenti tensioni geopolitiche, in Medio Oriente.

In mattinata, i future sul Brent di giugno scivolano a 89,26 dollari il barile, mentre i derivati statunitensi sul West Texas intermediate (WTI) maggio calano a 85,38 dollari il barile.

Il vertice Opec+, della vigilia, che ha riunito i dei principali ministri dell’Organizzazione dei paesi esportatori, tra cui la Russia, ha mantenuto invariata la politica di approvvigionamento petrolifero e ha fatto pressione su alcuni Paesi affinché rispettino i tagli alla produzione, fino alla fine del secondo trimestre.

(Teleborsa)

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