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AperturaEconomia Ven 22 dicembre 2023

Sciopero del terziario oggi, per 5 milioni di lavoratori il contratto è scaduto da più di tre anni

A Roma oltre 4mila lavoratori in corteo. Ma i negozi secobdo Federdistribuzione rimarranno aperti nonostante l'agitazione. Sciopero del terziario oggi, per 5 milioni di lavoratori il contratto è scaduto da più di tre anni
Redazione Verità&Affari
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E’ in corso a Roma il corteo dei lavoratori del commercio e del turismo che oggi scioperano per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da oltre tre anni. A proclamare l’agitazione Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Il corteo, che vede la partecipazione di circa 4.000 persone, terminerà a Piazza S.S. Apostoli. In corso anche a Napoli la manifestazione interregionale unitaria del Sud dei lavoratori del commercio, del turismo e del terziario delle categorie di Cgil, Cisl e Uil.

Questo sarà il terzo Natale con il contratto scaduto per milioni di lavoratori dei servizi in attesa del rinnovo da oltre tre anni. E sarà anche un Natale di lotta con lo sciopero “Il contratto ci spetta!” che oggi coinvolgerà terziario, distribuzione moderna organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali. Un totale di oltre 5 milioni di persone sono chiamate alla mobilitazione da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che prevedono un’adesione alta.

I negozi saranno aperti

Comunque “i negozi saranno aperti”, assicura Federdistribuzione, l’associazione della distribuzione moderna organizzata, impegnata a ridurre al massimo i disagi per i clienti in una delle giornate più calde dell’anno per lo shopping. Federdistribuzione rimarca che lo sciopero “non aiuta” in questa fase della trattativa e attende di poter riprendere al più presto “il confronto su tutti i temi oggetto di negoziazione”.

Nei giorni scorsi anche Confcommercio e Confesercenti avevano manifestato la loro disponibilità al confronto immediato “a tutto tondo”, senza alcuna condizione nella discussione. Le difficoltà del negoziato sarebbero soprattutto sulla parte normativa del contratto, su temi come la stagionalità, la flessibilità negli orari, l’inquadramento professionale, i permessi retribuiti e la quattordicesima.

Distanze economiche non incolmabili

Secondo fonti di Confcommercio, sulla parte salariale, invece, le distanze sarebbero “non incolmabili”. Anche per alcune fonti sindacali, l’auspicio è quello di poter riprendere la trattativa nelle prime settimane di gennaio per arrivare rapidamente alla firma.

Questo sciopero è stato definito “legittimo e sacrosanto” dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un tweet. “Quando il filo del dialogo si interrompe è giusto mettere in campo tutti gli strumenti di mobilitazione”, scrive Sbarra. Dopo gli scioperi contro la manovra che hanno visto l’adesione solo di Cgil e Uil, i tre sindacati marceranno uniti per i contratti del terziario.

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