Crisi delle banche, cosa aspettarci secondo l’analisi degli indici
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Investimenti Dom 19 marzo 2023

Crisi delle banche, cosa dobbiamo aspettarci secondo l’analisi degli indici in Borsa

Crisi delle banche e finanziaria, attendiamoci un contagio che può assumere contorni davvero pericolosi vista. Crisi delle banche, cosa dobbiamo aspettarci secondo l’analisi degli indici in Borsa
Daniela Turri
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Daniela Turri

Analista tecnico mercati finanziari (futures, indici, azioni, valute, commodities, cryptovalute) e consulente finanziario. Basa le proprie analisi e proiezioni sulla lettura grafica, utilizzando varie tecniche nonché i principi generali dell'analisi tecnica grafica.Svolge anche attività di formazione attraverso webinar e seminari. Giornalista pubblicista collabora con La Verità.

Il rischio di una crisi finanziaria

Marzo si sta presentando come l’avvio di una nuova crisi finanziaria internazionale. Tutte le banche sono interconnesse tra loro, quindi attendiamoci un contagio che può assumere contorni davvero pericolosi vista la complessità e capillarità del sistema finanziario e bancario. In quanto tale, questa crisi bancaria non sembra essere finita e probabilmente i prossimi due mesi saranno irti di sorprese.

I mercati stanno rivelando problemi più profondi con bilanci bancari e/o conti economici perché c’è un rischio di durata non giustificato. La stessa Janet Yellen (Segretario al Tesoro) il 16 marzo ha dichiarato (Reuters) che il sistema bancario statunitense rimane solido e gli americani possono sentirsi sicuri per i loro depositi ma ha negato che le azioni di emergenza per questi fallimenti bancari significhino che ora esiste una garanzia governativa generale per tutti i depositi.

La Yellen ha messo in dubbio questa politica ed ha avvertito che molte banche possono essere invischiate in questa crisi originata dal crollo del valore del debito a lungo termine e che qualsiasi fallimento futuro comporterà rischi simili a quelli visti alla Silicon Valley Bank ed alla Signature Bank. Quindi la Yellen parla di “rischio sistemico”. Per i casi SVB e Signature la Yellen ha affermato che si è intervenuti in quanto “le possibilità di contagio che altre banche potessero essere considerate non solide e subire fughe di capitali, sembravano estremamente alte e le conseguenze sarebbero state molto gravi”.

Per ora il limite assicurativo FDIC di 250.000dollari per depositante rimane in vigore. Il grafico dell’indice DOW JONES FINANCIAL attualmente a 673 pt, indica che la spinta ribassista tenderà a raggiungere i 550/500 pt (quindi un ulteriore -19% dai livelli attuali). Supporto a 470. A gennaio 2022 quotava 887 punti.

Il settore bancario in Europa

E dopo lo sguardo ad Occidente, guardiamo qual è la situazione del settore bancario in Europa, ricordando che oltre al problema “tassi in rialzo” ci sono precedenti inquietanti per il modus operandi di grandi Istituti Bancari Europei. Tra gli altri la nota “Truffa Euribor” perpetrata per anni e che, nel 2013, dopo tre anni di indagini, portò la Commissione Europea ad infliggere multe pecuniarie miliardarie ad alcune tra le principali banche europee che avevano costituito un cartello per manipolare a proprio vantaggio il corso dell’EURIBOR, il tasso di riferimento della quasi totalità dei prestiti europei.

Inoltre lo scorso mese di febbraio un’indagine interna (nota come Project Teal) di Deutsche Bank aveva rilevato come alcuni dipendenti avessero deliberatamente aggirato i controlli per realizzare grandi profitti vendendo prodotti impropri (derivati).

Ed a fornire un ulteriore tassello in questo quadro complesso, ricordiamo che solo qualche mese fa, a dicembre, la Bank of England era intervenuta sul mercato obbligazionario a lunga scadenza per evitare il peggio a diversi fondi pensione che erano a poche ore dal collasso. Infatti, anche tutti i fondi pensione (europei, britannici, statunitensi) hanno investito nel settore obbligazionario a lunga scadenza e sono quindi altri soggetti a rischio (e solo alcuni di loro si sono coperti od hanno alleggerito le posizioni, puntando sugli obbligazionari a breve).

La Banca Centrale Britannica aveva sottolineato già allora la necessità che le autorità di regolamentazione in tutte le giurisdizioni rafforzassero i controlli e la struttura del settore, affermando che “è necessaria un’azione internazionale urgente per ridurre i rischi nella finanza non bancaria”. Inoltre, lo scorso mese di febbraio un indagine interna (nota come Project Teal) di Deutsche Bank aveva rilevato come alcuni dipendenti avessero deliberatamente aggirato i controlli per realizzare grandi profitti vendendo prodotti impropri (derivati).

L’indice EUROSTOXX 600 BANKS ha chiuso venerdì a 98.50 punti (-8.40% nella sola sessione di venerdì 17 marzo) ed è indirizzato al raggiungimento di area 75/68 (-23.40% dai valori attuali). I minimi del 2020 sono il naturale supporto. A febbraio quotava sui 120 punti.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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