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AperturaFinanza Ven 22 dicembre 2023

Ion-Prelios: il gruppo di Pignataro vale 20 miliardi, faro del governo

I conti della Ion Investment: 359 milioni di dividendi incassati. La rivalutazione multimiliardaria degli asset. Ion-Prelios: il gruppo di Pignataro vale 20 miliardi, faro del governo
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Oltre 20 miliardi di asset, 359 milioni di dividendi incassati e 958 milioni di plusvalenze non realizzate sugli investimenti. Sono i conti della Ion Investment Corporation (Iic) di Andrea Pignataro, capofila di una serie di investimenti compresi quelli in Italia. Si tratta della fotografia più recente e, per quanto possibile, più completa del gruppo che controlla tra le altre cose Cerved e Cedacri e alla quale farà capo anche Prelios, nel caso che l’investimento, ora all’esame del governo per la normativa sul golden power, vada in porto. 

La regnatela delle società

Il bilancio del 2022 di questa holding è stato approvato lo scorso 10 novembre. Non ci sono praticamente debiti: i finanziamenti per l’aggressiva campagna di acquisizioni sono nelle varie subholding che hanno realizzato l’investimento. Come quello in Prelios, realizzato tramite una società italiana, la X3 Mergeco spa. Da qui attraverso altre sei società tra Irlanda e Lussemburgo si arriva fino alla Ion Investment. Un bilancio consolidato del gruppo però non c’è. Con queste premesse, ricostruirne i parametri finanziari è un esercizio complesso. La partecipazione in Cerved, ad esempio, è interamente in pegno al pool di banche che ne hanno finanziato l’acquisizione.

La rivalutazione da 20 miliardi

La ragnatela di società che fanno capo all’imprenditore ha sede tra Lussemburgo, Irlanda, Isole del Canale e poi a cascata nei vari paesi dove sono realizzati gli investimenti. Sopra alla Iic invece c’è un’altra società lussemburghese, la Itt sàrl. Nell’ultimo bilancio, al 31 dicembre 2022, ha rivalutato la partecipazione in Iic per 20 miliardi tondi tondi facendo schizzare il valore dei suoi asset da 881 milioni a quasi 21 miliardi. Qui, a differenza del piano di sotto, c’è anche un po’ di debito: 1,126 miliardi, la maggior parte (901 milioni) a lungo termine. Non ci sono dettagli, ma fino all’esercizio precedente tra i debiti figurava 1,1 miliardi in scadenza entro l’anno che evidente sono stati rifinanziati a lungo termine. 

Il patrimonio personale

Per arrivare al patrimonio personale di Pignataro è necessario un ulteriore passaggio: la Itt è controllata dalla lussemburghese Bessel capital, dove si trovano le proprietà immobiliari dell’imprenditore – come la villa alla Maddalena, in Sardegna – l’aereo personale, l’investimento nell’isola caraibica di Canouan. L’ultimo bilancio (2022) riporta asset totali per 346 milioni, debiti per 134,8 milioni e 30,1 milioni di utile.  

Attualmente, l’operazione Prelios, un investimento di 1,3/1,4 miliardi, compresi 600 milioni a debito, è all’esame del governo per la procedura prevista dal golden power. Un esame che doveva concludersi entro la fine dell’anno ma che probabilmente andrà più per le lunghe. L’operazione ha già ottenuto il via libera dell’antitrust e attende, altro al governo, anche il via libera di Bankitalia. La tabella di marcia prevede il closing entro marzo del 2024. Sempre che il governo dia il via libera.

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