Tassi ancora su: ora il fisso batte il variabile. Mutui sempre più cari
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Famiglie/Apertura
AperturaFamiglie Ven 28 luglio 2023

Tassi ancora su: ora il fisso batte il variabile ma il mercato si aspetta una stabilizzazione

Mutui sempre più salati con l'aumento dei tassi. Inoltre rischia di costare caro anche l'allungamento della durata del finanziamento Tassi ancora su: ora il fisso batte il variabile ma il mercato si aspetta una stabilizzazione Prestiti e mutui
Maddalena Camera
di 
Maddalena Camera

Nuovo aumento dei tassi. Con annesso un ulteriore rincaro delle rate dei mutui variabili

Dopo la Fed negli Usa anche la Banca centrale europea ha operato un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base del costo del denaro. E dunque chi ha un mutuo medio a tasso variabile, guardando le simulazioni di Facile.it, potrebbe trovarsi di fronte all’ennesimo incremento, con una rata che raggiungerà i 742 euro, il 63% in più rispetto all’inizio dello scorso anno.  

Secondo i dati di luglio di MutuiOnline.it, la differenza tra tasso variabile medio e tasso fisso medio è di oltre 100 punti base a favore del tasso fisso (3,73% contro 4,74%).  Non sempre, però, il tasso Euribor si muove specularmente a quello Bce e, in effetti, dal mercato iniziano ad arrivare segnali che fanno ben sperare. Infatti negli ultimi giorni l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, sta rallentando la sua ascesa e questo potrebbe essere segno di un possibile cambio di rotta nel prossimo futuro. Il picco, secondo i Futures sugli Euribor che rappresentano le aspettative di mercato, potrebbe arrivare a dicembre 2023, ma già dall’inizio dell’ultimo trimestre i mutuatari potrebbero vedere le rate stabilizzarsi.

Così evolve la rata

Per capire come sono cresciute le rate in un anno e mezzo e come potrebbero variare nuovamente a seguito del rialzo annunciato, Facile.it ha analizzato un finanziamento a tasso variabile da 126mila  euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 era pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti, nove,  del costo del denaro messi in atto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, il tasso di quel mutuo è salito notevolmente arrivando a superare, a luglio 2023, il 4,80%.

Con l’ulteriore rialzo dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento preso in esame potrebbe arrivare addirittura a 742 euro, con un aggravio di 286 euro rispetto a quella iniziale (+63%). Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor) se, come detto, l’Euribor a 3 mesi raggiungesse il suo picco a dicembre 2023 arrivando al 3,96%. Ciò porterebbe il tasso del mutuo medio preso in esame a superare il 5,20%, con una rata di circa 752 euro, ovvero oltre 295 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022, ma tra settembre e dicembre l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo e, con l’inizio del prossimo anno, il trend potrebbe finalmente invertirsi; guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio preso in esame dovrebbe scendere al 5%.

Le ipotesi sul tavolo

Secondo Alessio Santarelli, direttore generale del gruppo MutuiOnline, dopo l’annuncio delle misure dell’Abi per alleviare il peso del rialzo dei tassi variabili, occorre considerare l’impatto delle scelte. “L’allungamento della durata del mutuo ha un costo significativo per un mutuatario: allungando dai 20 ai 30 anni un mutuo da 160 mila euro si pagano 41 mila euro di interessi in più nell’arco della vita del mutuo, pur pagando 206 euro in meno al mese” ha spiegato.

“Si tratta quindi di un sollievo di breve periodo, che consigliamo solamente a chi si trova in difficoltà e non può accedere al Fondo Gasparrini, che consente ai titolari di un mutuo entro i 250mila euro di sospendere la rata per un periodo massimo di 18 mesi. Inoltre con questo nuovo aumento dei tassi diventa ancora più importante salvaguardare la surroga, che è lo strumento migliore per supportare i consumatori nel trasferimento del mutuo presso un altro istituto cambiandone le condizioni in maniera completamente gratuita” ha aggiunto.

Intanto l’inflazione resta alta

La Bce ha alzato i tassi di interesse  per combattere la spinta inflazionistica derivata dalla guerra tra Russia e Ucraina. Il problema è che resta ancora alta,  al 5,5%, ben al di sopra del target del 2% che è l’obiettivo che si prefigge Francoforte.

Secondo gli analisti sarà interessante vedere  la prossima mossa della BCE, dato che le prospettive economiche dell’Eurozona rappresentano una sfida sempre più impegnativa. “Forse- dicono- a differenza di quanto accaduto in passato, il presidente Christine  Lagarde  e gli esperti della banca centrale cercheranno di tenere le carte coperte, nella speranza che i dati macro in uscita nelle prossime sei settimane forniscano un’indicazione sulla direzione da seguire”.

Per  Dave Chappell Manager di Columbia Threadneedle Investments le  modifiche  apportate alla formulazione dell’ultima dichiarazione di politica monetaria suggeriscono che i tassi sono o si stanno avvicinando al livello che la banca centrale ritiene “sufficientemente restrittivo” per avviare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% a medio termine

 

Condividi articolo