Tim balza in Borsa, il mercato punta sul consolidamento del mercato delle tlc
Tim mette le ali a Piazza Affari sulla scia dei movimenti in atto nel settore delle tlc in Italia e nel Vecchio continente. PIETRO LABRIOLA TIMLa discesa dei tassi e il possibile consolidamento del mercato italiano all’orizzonte mettono le ali al titolo Tim che chiude con un rialzo del 5,92% riportando il valore delle azioni a ridosso di 0,30 euro. Ossia 30 centesimi. Ancora lontani dal prezzo dell’Opa totalitaria che voleva fare Kkr a 0,505 euro ad azione valorizzando l’intera società circa 11 miliardi di euro più ovviamente il debito pari a 26 miliardi. Ora, per la sola rete, pagherà circa 22 miliardi ma il debito resterà a Tim che lo abbatterà di circa 14 miliardi con i soldi che saranno incassati per la rete.
Ok dal Cda di F2i per investire un miliardo nella società della rete
La nuova società della rete che sarà partecipata da Kkr come socio di maggioranza ma anche da Cdp (che ha già il 10% di Telecom) e dal governo italiano che acquisirà circa il 20% (al suo fianco F2i che ha deliberato di investire 1 miliardo), dovrà farsi carico di parte del debito (si parla di circa 10 miliardi) mentre gli altri finiranno a pesare sulla società di servizi che comprende i clienti business e consumer del fisso e del mobile ma anche Tim Enterprise e Tim Brasil. E se Iliad ha valutato Vodafone Italia circa 10,5 miliardi è dunque possibile che la nuova Tim, alleggerita dal debito, ne valga di più.
Mercato in fase di consolidamento
Inoltre, se Vodafone dovesse accettare l’offerta di Iliad e non ci dovessero essere pesanti rimedi a livello Antitrust con la creazione della nuova società, sparirebbe dal mercato italiano uno dei cinque gestori mobili infrastrutturati e dunque la concorrenza potrebbe essere meno aggressiva e le tariffe tornerebbero a salire. Telecom, in una settimana, ha recuperato oltre l’8% del suo valore, ma è sempre sotto il 12% rispetto a tre mesi fa e la capitalizzazione resta intorno ai 6 miliardi di euro.
In Spagna balza Telefonica
Non c’è dubbio comunque che il riassetto delle tlc europee sia a un punto di svolta. In Spagna è stata ben comprata anche Telefonica, +3,20% oggi in Borsa, che ha visto il rientro dello stato iberico, pronto ad acquistare fino al 10% del suo capitale, dopo la privatizzazione del 1997. Gli acquisti a Piazza Affari si sono estesi anche ad Inwit, ossia la società delle torri partecipata anche da Tim e Vodafone (+1,3%). Il paradosso per le società di tlc è che mentre i cosiddetti ott, ossia i gruppi che sono nati e cresciuti usando la rete come Google ad esempio, hanno visto i loro conti prosperare chi realizza l’autostrada digitale per il web ha dovuto fare i conti con una drastica contrazione dei ricavi. Ora la tendenza, anche se lentamente, potrebbe invertirsi. Il consolidamente garantirebbe sinergie ed economie di scala notevoli come già fanno i colossi asiatici e statunitensi (vedi China Telecom, Verizon e At&t) ma anche grazie a nuovi servizi che saranno approntati dalle società di tlc.