Urso: "Su Euro 7 vinceremo, no allo stop Euro 5 in Piemonte. Fiducioso sul piano Stellantis"
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AperturaAuto Mer 06 settembre 2023

Urso: "Su Euro 7 vinceremo, no allo stop Euro 5 in Piemonte. Fiducioso sul piano Stellantis"

L'audizione del ministro Urso sull' automotive lascia spazio alla speranza di una riconversione all'elettrico salvaguardando il lavoro. Le prospettive per i motori e-fuel Urso: "Su Euro 7 vinceremo, no allo stop Euro 5 in Piemonte. Fiducioso sul piano Stellantis" ADOLFO URSO MINISTRO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

La battaglia  contro le decisioni dell’Unione europea su Euro 7 si può vincere anche perché a Bruxelles l’aria sta cambiando. Il divieto che vuole imporre la Regione in Piemonte per le auto euro 5 è un errore ed il governo si oppone. Sono fiducioso in merito al piano di riconversione che Stellantis deve presentare al governo con l’obbiettivo di tornare a produrre un milione di macchine in Italia”.

L’audizione del ministro Urso ha toccato tutti i temi di un settore, quello dell’ automotive, ancora strategico per il nostro Paese, ma che sta vivendo  i problemi del passaggio all’elettrico. Una transizione  complicata dall’ideologismo ambientalista di Bruxelles che sta imponendo il passaggio al green in tempi troppo rapidi.  Urso ha ribadito che la battaglia dell’Italia (e di altre sei nazioni) , che ha già ottenuto l’inserimento anche degli e-fuel nelle tecnologie ammesse dopo il 2035  e e che ora intende stoppare Euro 7 è combattuta in nome delle centinai di migliaia di posti di lavoro, tra grande industria e indotto, che la svolta verde rischia di cancellare.

Obiettivo: garantire la produzione in Italia

“Il piano di lavoro con Stellantis sta per essere definito e, sulla sua base, nascerà un tavolo Stellantis, che impegnerà l’azienda a rivedere il piano internazionale in atto, per garantire la produzione nel nostro paese, quindi occupazione, con un monitoraggio continuo” ha spiegato il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, nel corso del question time alla Camera. “La negoziazione in corso con quello che al momento e l’unico produttore di auto in Italia – ha aggiunto – consentira di irrobustire ulteriormente le azioni per la sostenibilita ambientale del settore e di orientare in modo piu efficace gli incentivi alla domanda”.

Inoltre “Posso annunciare che sulla base del confronto in atto è verosimile che nella prossima settimana si possa evitare il blocco dei citati veicoli» euro 5 in Piemonte” ha promesso Urso. 

Fronte sindacale caldo

L’audizione di Urso avviene proprio all’indomani della richiesta di un incontro urgente da parte dei sindacati al presidente della Regione Molise sullo stabilimento di Termoli. La gigafactory  più volte promessa dal gruppo dovrebbe essere in dirittura  d’arrivo ma i rappresentanti dei lavoratori chiedono, proprio in merito alla riconversione industriale,  garanzie occupazionali. Il rilancio di siti industriali come Trmoli e Melfi fanno parte di quel grande piano di rilancio promesso da Carlos Tavares al governo.

Ma intanto, in terra Usa,  restano ancora pochi giorni intanto per scongiurare lo sciopero dei 150 mila operai delle Big Three di Detroit – FordGeneral Motors e Stellantis (proprietaria del marchio Chrysler) – che porterebbe a conseguenze pesantissime sull’industria automobilistica americana, e a cascata sul mercato globale. In vista dell’imminente scadenza del contratto dei lavoratori del settore, il sindacato United Auto Workers (Uaw) ha chiesto infatti un robusto ritocco prontamente respinto al mittente dai tre produttori, e attualmente i margini per una conclusione favorevole della trattativa sembrano davvero ridotti al lumicino.

Nello specifico la richiesta è di un aumento di stipendio del +46%, una settimana lavorativa fatta di 32 ore (con 40 ore retribuite) e il ripristino del sistema pensionistico tradizionale. Solamente Ford ha risposto con una controproposta che prevede un aumento salariale del +9% in quattro anni, giudicata offensiva dal sindacato, mentre Gm e Stellantis non hanno fatto nessuna controfferta, limitandosi a commentare che le richieste del sindacato appaiono irrealistiche in un momento storico molto particolare per l’industria dell’auto, alle prese con la transizione verso l’auto a spina.

Gli E-fuel accendono il futuro

Mentre si attende il progetto Tavares, dai tecnici Stellantis arriva una importante notizia che rasserena, almeno un poco, l’orizzonte dell’azienda. I motori della Csa italo-francese prodotti dal 2014 sono infatti  compatibili coi carburanti sintetici e dunque potranno essere montati sulle vetture della Casa anche dopo il 2035 data in cui scatterà, per volere dell’Unione europea,il divieto di vendita di auto diesel e benzina.

È quanto emerge dai test svolti dal gruppo guidato da Carlos Tavares, che negli scorsi mesi ha analizzato le 24 famiglie di motori di veicoli europei prodotte secondo lo standard Euro 6. In sostanza, 28 milioni di veicoli in circolazione sono pronti per utilizzare e-fuel senza necessità di modifiche tecniche al motore, con la possibilità di ridurre sensibilmente le emissioni già nel prossimo futuro.

Come specifica Stellantis, i test sono stati condotti utilizzando degli e-fuel di tipo “drop-in” forniti da Aramco e ottenuti facendo reagire la CO2 catturata dall’atmosfera o da un impianto industriale con l’idrogeno rinnovabile. Secondo lo studio, l’utilizzo di questi carburanti sintetici permetterebbe di ridurre le emissioni del 70% nell’intero ciclo di vita dei motori in oggetto rispetto ai carburanti tradizionali.  Stellantis stima una riduzione di 400 milioni di tonnellate di CO2 tra il 2025 e il 2050.

Target: zero emissioni

“La nostra priorità è fornire una mobilità a emissioni zero per tutti, con particolare attenzione all’elettrificazione, mentre la nostra collaborazione con Aramco costituisce un passo importante e complementare in questo percorso per la flotta di veicoli circolanti – viene spiegato in un comunicato. -Stiamo esplorando tutte le soluzioni per rafforzare la nostra ambiziosa strategia di diventare un’azienda capace di raggiungere il traguardo di zero emissioni entro il 2038. Gli e-fuel sostitutivi “drop-in” possono avere un impatto massiccio e pressoché immediato sulla riduzione delle emissioni di CO2 della flotta di veicoli esistente”. 

“I risultati dei test – viene sottolineato –  rafforzano la nostra convinzione che il carburante sintetico possa essere una soluzione sostitutiva “drop-in” per i veicoli esistenti e che, se prodotto tramite processi a basse emissioni di carbonio, possa giocare un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di carbonio nel settore dei trasporti e nel sostenere una transizione energetica ordinata”.

Gli e-fuel sono stati aggiunti alla lista delle tecnologie permesse  dopo il 2035 in seguito ad un braccio di ferro tra Commissione europea e sei Paesi tra cui Italia e Germania. Alla fine del confronto l’organismo comunitario ha dovuto fare retromarcia dalle proprie posizioni ideologicamente intransigenti aggiungendo, al solo elettrico, anche gli e-fuel.  La partito tra l’altro non è chiusa perché gli stessi Paesi ora chiedono il via libera anche per i biocarburanti. Allo  stato attuali carburanti sintetici sono poco diffusi, ma dopo l’ok della Commissione le principali Case stanno aumentando i loro sforzi su questo fronte. La notizia diffusa da Stellantis è dunque, come detto,  di particolare importanza in chiave di posizionamento futuro su un mercato che, per quanto riguarda l’elettrico, soffre la concorrenza dei cinesi e di Tesla.

 

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