Via libera al Chips Act europeo, produzione di semiconduttori dal 10 al 20%
Il Parlamento europeo ha dato il via libera al Chips Act europeo: la produzione di semiconduttori salirà dal 10 al 20%.Via libera al Chips Act europeo, produzione di semiconduttori dal 10 al 20%
Pronto il “Chips Act” approvato dal Parlamento Ue. Una normativa che mira a sostenere l’approvvigionamento di semiconduttori nell’Ue, aumentando la produzione e istituendo misure di emergenza. La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, è stata approvata con 587 voti favorevoli, dieci voti contrari e 38 astensioni e mira a creare un ambiente favorevole per gli investimenti sui chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza critica attraverso il cosiddetto “statuto di massima importanza nazionale”. Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, in particolare nella progettazione di chip, al fine di promuovere l’innovazione.
Sicurezza negli approvvigionamenti di chip
La legislazione sosterrà progetti mirati a migliorare la sicurezza di approvvigionamento dell’Ue, attirando investimenti e incrementando la produzione. Durante i negoziati con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l’innovazione in materia di chip. Inoltre, verrà creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze nell’Ue e attrarre nuovi talenti. Secondo il testo approvato, sarà anche istituito un meccanismo di risposta alle crisi, attraverso il quale la Commissione europea valuterà i rischi per la fornitura dell’Ue di semiconduttori. Degli indicatori di “allarme rapido” nei Paesi membri saranno utilizzati per attivare un’emergenza di carenza a livello europeo.
Produzione Ue dal 10 al 20%
Uno studio del Parlamento Ue evidenzia che la quota dell’Europa nella capacità produttiva mondiale di semiconduttori è inferiore al 10% con la nuova legge si punta ad arrivare al 20%. Un’altra analisi del Parlamento del 2022 ha evidenziato che la pandemia ha rivelato vulnerabilità di lunga data nelle catene di approvvigionamento globali, e la carenza senza precedenti di semiconduttori ne è un esempio lampante. Questo mostra cosa potrebbe esserci in serbo negli anni a venire. Queste carenze hanno portato, tra l’altro, a un aumento dei costi per l’industria e dei prezzi per i consumatori e hanno rallentato il ritmo della ripresa in Europa.
Un Chips Act anche per l’Italia
Il “pacchetto” di misure punta dunque a creare un ambiente favorevole per gli investimenti sui chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza attraverso il cosiddetto “statuto di massima importanza nazionale”. L’Europa sosterrà progetti mirati a migliorare la sicurezza di approvvigionamento dell’Ue, attirando investimenti e incrementando la produzione. Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, in particolare nella progettazione di chip, al fine di promuovere l’innovazione. In particolare nell’ambito degli aiuti di Stato le Pmi potranno ricevere finanziamenti fino al 90%, si scende all’80% per le altre tipologie di imprese,
Anche in Italia il governo accelera sul Chips Act italiano. “Penso di riuscire a portare in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, nei primi giorni di agosto – ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso – il ddl sulla microelettronica che definirà il Piano Nazionale italiano, in similitudine al Chips Act europeo per fare dell’Italia il paese ideale in cui investire sull’economia digitale e la tecnologia green”.