Barilla osannata in Francia per il taglio dei prezzi della pasta- V&A
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Approfondimenti Ven 01 settembre 2023

Barilla osannata in Francia per il taglio dei prezzi della pasta. Ma in Italia dice no

Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ringrazia in tv il gruppo italiano della pasta. Che in Italia rifiuta la stessa proposta di Urso. Barilla osannata in Francia per il taglio dei prezzi della pasta. Ma in Italia dice no
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Barilla ha deciso: taglierà i prezzi della pasta in Francia

In Italia punta i piedi rifiutando di aderire alla proposta del ministro Urso di raffreddare i prezzi dei prodotti alimentari a cominciare dalla pasta. In Francia, invece, ottiene l’applauso in diretta tv del ministro dell’Economia Bruno Le Maire essendo stata fra le aziende più solerti ad accettare il calmiere richiesto dal governo di Parigi. Protagonista è la Barilla, principale produttore mondiale di pasta che, nonostante abbia sede a Parma, sembra più interessata alla tutela dei consumatori francesi rispetto agli italiani.

La disparità di vedute è emersa ieri quando il  ministro  ha stilato la lista dei “buoni” e dei “cattivi” nella lotta al carovita. L’apprezzamento esplicito è andato alla multinazionale italiana e ad Avril, gigante dell’agroalimentare francese (9 miliardi di fatturato), il cui presidente Arnaud Rousseau ha appena assunto la guida del sindacato agricolo maggioritario Fnsea.

Unilever, Nestlé e Pepsi dicono no

Nella lista nera invece sono finiti gli olandesi di Unilever, gli svizzeri della Nestlè e gli americani di Pepsi. “Queste aziende – ha spiegato il ministro parlando a France 2 – potrebbero fare molto di più”.  Una maniera non troppo velata di spingere i consumi verso le due aziende in prima fila sulla linea della responsabilità e mettere una sorta di lettera scarlata sulle altre.

Quanto poi il sistema possa funzionare per davvero è tutto da vedere considerando che il blocco dei prezzi è servito solo ad alimentare il mercato nero o a far sparire la merce. La differenza rispetto al passato  è rappresentata dal sistema con cui il blocco viene attuato. Nessun atto d’imperio che, ovviamente, non otterrebbe risultati ma solo un’opera di convinzione. Si chiama “moral suasion” che la Barilla ha accettato in Francia e ha rifiutato in Italia.

Un blocco dei prezzi per 5mila prodotti

Il blocco annunciato da Le Maire riguarda 5mila prodotti i cui prezzi non aumenteranno o addirittura diminuiranno. Il calmiere entrerà in vigore all’inizio del 2024. A controllare saranno la  Direzione generale della concorrenza, dei consumatori e del controllo delle frodi (Dgccrf), un dipartimento del Tesoro francese.

I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dell’11,1% su base annua ad agosto, un’impennata meno rapida rispetto a luglio (12,7%) ma comunque significativa, soprattutto perché i prezzi avevano già iniziato ad apprezzarsi nell’agosto 2021.

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