Brics, Carli: "Altro che moneta unica, il tema è la leadership Usa"
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ApprofondimentiEconomia Gio 31 agosto 2023

Brics, Carli: "Altro che moneta unica, il problema è la leadership mondiale"

Secondo l'economista, troppo grandi sono le differenze nella struttura economica i questi Paesi per immaginare una moneta unica Brics, Carli: "Altro che moneta unica, il problema è la leadership mondiale" VLADIMIR PUTIN IN VIDEOCOLLEGAMENTO AL BRICS 2023
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

La valuta unica per i Brics è tutt’altro che una strada in discesa. Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica non riescono infatti ad accordarsi su un tema estremamente delicato non solo per il suo impatto economico, ma anche per quello geopolitico. Come se non bastasse, la nascita di una moneta simile sarebbe una vera e propria dichiarazione di guerra agli Stati Uniti perchè punterebbe non solo a sostituire il dollaro nelle esportazioni da e verso questi Paesi, ma sarebbe utilizzata anche nell’acquisto di greggio.

Di qui la decisione di rinviare il progetto e dare il via al solo allargamento del fronte Brics con l’ingresso in scena di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi. A questo punto della storia quali sono i risvolti dell’ampliamento dell’area Brics per il Vecchio continente? Perchè non è stato possibile trovare un’intesa sulla moneta unica? E quali sono le prospettive? Verità&Affari lo ha chiesto all’economista Federico Carli, presidente dell’Associazione Guido Carli. 

FEDERICO CARLI PRESIDENTE ASSOCIAZIONE GUIDO CARLI

Il progetto è ancora nelle fasi iniziali

“La suggestione della moneta unica dei Brics pone in luce una delicata questione geopolitica globale di cui non si ha ancora piena percezione in Europa. E forse nemmeno negli Stati Uniti. Da un  punto di vista strettamente economico ritengo infatti la proposta di creazione di una moneta unica tra questo blocco di importanti Paesi una mera provocazione. La probabilità che il progetto prenda corpo è prossima allo zero” spiega l’economista.

Le ragioni? “Troppo grandi sono le differenze nella struttura economica i questi Paesi. I loro problemi non sono legati alla valuta ma alle caratteristiche del sistema economico.” aggiunge. Inoltre “alcuni di questi Brics, penso soprattutto al Brasile, sono molto legati agli Stati Uniti in termini di investimenti diretti esteri e sviluppo tecnologico” prosegue lasciando intuire che difficilmente un legame così forte protrebbe essere reciso da un progetto di moneta unica Brics a svantaggio degli Usa. 

Dire addio alla leva monetaria nazionale non è uno scherzo

Secondo Carli, i Brics sono Paesi con un forte senso della nazione che difficilmente direbbero addio alla propria valuta, rinunciando anche ad un grado di libertà nell’azione sul sistema economico. Detta in altri termini, è difficile immaginare che la Cina possa rinunciare a dei gradi di libertà di intervento sull’economia nazionale per aderire ad un progetto di valuta unica. Lo stesso vale anche per gli altri Paesi. Si pensi ad esempio all’Argentina che sta vivendo una fase ancor più complessa.  “Per non parlare del fatto che è ancora più difficile trovare una formula in grado di stabilire sotto il prifilo puramente tecnico in che modo ciascun paese rappresenti questa moneta” sottolinea Carli. 

D’altra parte la storia insegna che ogni tentativo di dare vita ad una moneta comune fra Paesi latinoamericani è miseramente fallito in un’area che è molto più omogenea da un punto di vista culturale rispetto ai Brics. “La storia del sistema monetario internazionale da Bretton Woods ai giorni nostri prova quanto difficile sia mettere d’accordo Paesi diversi per creare valute comuni – aggiunge – Il classico esempio del Bancor proposto con le migliori intenzioni da Keynes per favorire lo sviluppo del commercio mondiale dopo la guerra è significativo: la moneta non è mai nata proprio per queste difficoltà. Per questo penso che difficilmente nei prossimi anni dovremo convinvere con una valuta Brics”. 

Anche l’euro non è nato in un giorno

“La moneta unica europea è figlia di un processo di integrazione fra Paesi che avevano radici culturali comuni e di un percorso durato decenni. Il processo di integrazione europea prende corpo negli anni ’50. Si sviluppa tra molte difficoltà arrivando negli anni ’70 al tentativo maldestro di dare vita al serpente monetario europeo che ha brevissima vita” ricorda.

“Passa per il Sistema monetario europeo (Sme, 1978) che, attraverso molte crisi, ancora viva nella nostra memoria quella del ’92 in cui la lira e la sterlina uscirono dal sistema, subendo una tremenda svalutazione e, passando per Maastricht, infine approda alla fine degli anni ’90 con la nascita dell’euro. Ci sono voluti molti decenni per Paesi con affinità decisamente superiori rispetto a quelli che compongono i Brics” sottolinea. 

Per Carli, “il punto interessante di questa suggestione non è economico, bensì politico”

Tuttavia il dibattito ha fatto emergere una questione di primissimo piano. “Il fatto stesso che importanti Paesi abbiano posto la questione indica che nel governo dell’economia e della politica mondiali c’è un appannamento di leadership. Segnatamente l’Europa ha perso centralità nell’attuale scacchiere geopolitico. Ma l’aspetto preoccupante su cui riflettere è che gli Stati Uniti vengono percepiti come carenti nella leadership mondiale – precisa -. L’appannamento politico degli Stati Uniti determina un vuoto nella governace internazionale dell’economia, mentre la Cina non è ancora pronta per giocare un ruolo. L’assenza di una Nazione (o di un gruppo di Nazioni) che, avendone la capacità, si faccia carico di orientare la traiettoria di sviluppo delle diverse aree del Pianeta, alimenta il disordine. E il disordine è un fattore di debolezza e precarietà, anche nelle relazioni economiche e politiche internazionali. Di conseguenza questo scenario è foriero di incertezza e potenziali problemi”.

 

 

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