Pnrr, nuovo scontro fra governo e Corte dei Conti
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ApprofondimentiGoverno Ven 10 novembre 2023

Pnrr, nuovo scontro fra governo e Corte dei Conti

Il governo auspica una maggiore collaborazione della Corte dei Conti con l'obiettivo di far funzionare al meglio il Pnrr Pnrr, nuovo scontro fra governo e Corte dei Conti INAUGURAZIONE CORTE DEI CONTI LOMBARDIA
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Sul Pnrr è di nuovo scontro fra l’esecutivo di Giorgia Meloni e la Corte dei Conti. Pomo della discordia i controlli della magistratura contabile sullo stato di avanzamento del progetto che dovrebbe rilanciare il Paese attraverso gli investimenti pubblici e privati. Per la Corte, ancora non ci siamo. I ritardi si cumulano e si rischia di perdere un treno importante per il futuro dell’Italia. Per il governo invece è intervenuto il ministro Raffaele Fitto a fare chiarezza sottolineando che la situazione è complessa, ma non impossibile, 

L’istruttoria della Corte fa discutere

“La Corte dei conti ha compiuto l’istruttoria interpellando alcuni ministeri e sinceramente non comprendo le ragioni del mancato confronto con la struttura di missione Pnrr della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha il coordinamento generale e strategico della realizzazione del Piano” ha dichiarato il ministro. Sulla questione Fitto ci va giù duro: “dal confronto, che anche in altre circostanze ho sempre auspicato, sarebbe emersa una rappresentazione piu puntuale dello stato di attuazione evitando alcune inesattezze, anche concettuali”.

Il ministro Raffaele Fitto

Secondo il governo qualcosa non torna nei rilievi

L’elenco parte da pagina 6: “Si indicano i ritardi sia nel procedimento di revisione sia nel raggiungimento degli obiettivi della quinta rata. Al riguardo, innanzitutto va ricordato che l’Italia e l’unico Stato membro che ha presentato la quarta richiesta di pagamento” sottolinea.

E ancora, pagina 21: “Viene riportato che non e stata ancora approvata la modifica della quarta rata. Niente di piu sbagliato, il 28 luglio scorso la Commissione e il 19 settembre 2023 il Consiglio europeo hanno approvato in via definitiva la proposta di modifica della quarta rata”, ha evidenziato il ministro.

Per il ministro Fitto le cose stanno diversamente

“Il nostro Paese ha raggiunto tutti i 28 obiettivi previsti, diversamente non avrebbe potuto presentare la richiesta di pagamento della quarta rata che e stata invece presentata Il 22 settembre” ha evidenziato.

Inoltre ha spiegato che “in questi giorni la Commissione sta completando la fase di verifica finalizzata all’erogazione di 16,5 miliardi di euro, prevista entro il 31 dicembre 2023″. Infine, “riguardo ai presunti ritardi nell’attuazione di Milestone e Target del I semestre 2023 (piu correttamente della Quarta rata), va precisato che le uniche milestone e target considerate al fine della positiva valutazione della Commissione e della erogazione delle singole rate sono quelle europee (tutte raggiunte)”.

Visioni distanti anche sulla spesa dei fondi

Secondo Fitto, i dati citati nella Relazione della Corte dei conti “si riferiscono alle somme destinate alle amministrazioni interessate titolari di 31 misure complessive, di cui 27 del Pnrr su un totale di 191 e 4 del Pnc su un totale di 24 programmi”. Tuttavia, “l’analisi, quindi, si concentra solo su 31,1 miliardi e non sui 220 miliardi complessivi del Pnrr e Pnc. Come e possibile valutare lo stato di attuazione dell’intero Piano con dati assolutamente parziali e poco rappresentativi e peraltro relativi al 30 giugno 2023?”, lamenta.

Il governo chiede maggiore collaborazione ai magistrati contabili

 L’esecutivo spera che “a partire dalla prossima relazione vi sia una migliore e maggiore raccordo tra la Corte dei conti e la struttura di missione Pnrr”. Immediato anche l’intervento dell’opposizione con il Pd che ha chiesto al governo “chiarezza e trasparenza”. Il ministro “venga in Parlamento a dire qual e lo stato dell’arte su tutti i dati e le informazioni di cui siamo all’oscuro e che attengono al futuro dell’Italia” hanno precisato da Pd.

Per i Cinquestelle, “nella sfida del Pnrr l’unico grande assente e il governo Meloni” come  accusa Chiara Appendino, senza tuttavia formire dati circostanziati. Per Europa verde  quello della Corte dei Conti è un “giudizio impietoso” soprattutto relativamente alla Rivoluzione verde e transizione ecologica: “su quasi 18 miliardi di euro il 90% dei fondi non e stato speso» hanno evidenziato.

Intanto il tempo scorre 

Secondo il commissario Ue per l’economia, Paolo Gentiloni, “stiamo lavorando moltissimo in queste settimane con il governo italiano e altri quindi Paesi per le revisioni” dei Pnrr che “devono essere approvate entro la fine del 2023”, ha detto. “Si lavora moltissimo, perché l’interesse di avere approvate queste revisioni e far funzionare i piani è un’interesse anche della Commissione europea” ha concluso. Ma, a guardare dall’esterno, l’impressione è che la strada sia decisamente in salita. 

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