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AperturaAuto Lun 25 settembre 2023

Auto, Euro7 slitta di due anni e diventa meno rigido

Via libera del Consiglio europeo, restano i limiti fissati da Euro6. Accolte le richieste dell'Italia, la soddisfazione di Urso Auto, Euro7 slitta di due anni e diventa meno rigido
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il Consiglio europeo ha adottato oggi la sua raccomandazione sulla proposta di regolamento Euro 7 per il settore auto. Con una serie di novità sostanziali, che accolgono i rilievi di alcuni paesi tra i quali l’Italia. Il nuovo regolamento, che per la prima volta comprende auto, furgoni e veicoli pesanti in un unica disciplina, punta a stabilire norme ritenute dal Consiglio Ue “più adeguate” per le emissioni dei veicoli ed a ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti derivanti dal trasporto stradale. 

Cosa Cambia

Tra le modifiche più significative, il rinvio di circa due anni dei tempi di adozione della nuova normativa. Garantendo così più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Eliminati i nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture. L’obiettivo è di ridurre in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche. Che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico.

La mediazione della Spagna

“L’Europa è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità. Vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità dell’aria”, afferma Héctor Gómez Hernández, ministro spagnolo dell’industria, del commercio e del turismo, aggiungendo “la nostra posizione è quella di continuare il percorso volto a guidare la mobilità del futuro e ad adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio, aiutando al contempo la nostra industria a compiere il salto definitivo verso le auto pulite nel 2035“.

“La presidenza spagnola – prosegue Hernàndez – si è dimostrata sensibile alle diverse esigenze e le richieste degli Stati membri e crediamo che, con questa proposta, abbiamo ottenuto un ampio sostegno, un equilibrio nei costi di investimento delle case di produzione e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento”.

Equilibrio tra industria e ambiente

La posizione del Consiglio – si sottolinea – trova un equilibrio fra i requisiti più rigorosi per le emissioni fissati dalla prima proposta e gli investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui i produttori automobilistici europei sono impegnati nella transizione verso la produzione di automobili a emissioni zero. Per i veicoli leggeri (auto) vengono mantenuti i limiti di emissione esistenti, mentre per i veicoli pesanti (camion), vengono dettati limiti di emissione più bassi. La normativa Euro 7 contiene poi una disposizione speciale sugli autobus urbani.

Euro 7 stabilisce limiti anche per le emissioni “non di scarico” come le particelle provenienti da freni e pneumatici. Copre inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche e impone requisiti più severi per la durata del veicolo. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni.

La soddisfazione di Urso

Soddisfatta l’Italia, che si era detta sempre contraria ai limiti “troppo” stringenti imposti dalla versione originaria del regolamento Euro7. “Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in UE”, afferma il Ministro Adolfo Urso, a margine della riunione del Consiglio Competitività a Bruxelles, aggiungendo “il testo approvato oggi profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”.

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