Auto, incentivi fino a 13mila euro, più spazio ai bonus diesel e benzina
Il ministro Urso ha anticipato i contenuti del provvedimento che potrebbe arrivare già a gennaio. Stanziati 6 miliardi fino al 2030. BMW GROUP AZIENDA CASA AUTOMOBILISTICA STABILIMENTO AUTOMOBILISTICO PRODUZIONE AUTOVEICOLI AUTO AUTOMOBILI MACCHINE AUTO AUTOMOBILE MACCHINAMaxi incentivi per il green ma anche con maggiore considerazione per diesel e benzina. I nuovi bonus auto 2024, che il ministero potrebbe varare già a gennaio, non riguarderanno infatti quasi esclusivamente le auto full-electric e hybrid, ma nella suddivisione dei fondi si terrà conto della forte domanda che riguarda l’endotermico. Ad anticipare i termini del Dcpm è stato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, che in una intervista ha spiegato che il provvedimento è già in fase di completamento. “Il Fondo automotive ha una disponibilità totale di 6 miliardi di euro fino al 2030 – ha detto il ministro. – “E pensiamo di poter essere pronti entro gennaio”.
Attenzione ai redditi bassi
Il provvedimento rispecchia le idee del governo sul fronte dell’auto e della transizione al green. Fermo restando la volontà dell’esecutivo di concorrere all’abbattimento dell’inquinamento veicolare, il ministro Urso non ha mai nascosto la preoccupazione e lo scetticismo nei confronti di una corsa verso l’elettrico, imposta dall’Unione europea, che penalizza i costruttori del Vecchio Continente e gli automobilisti (le auto elettriche costano il 30% in più), favorendo soltanto i costruttori cinesi. “Il nuovo ecobonus – specifica Urso – premierà in misura crescente l’acquisto delle vetture dalla fascia 61-135 grammi di CO2 per chilometro alle meno inquinanti, elettriche e ibride plug-in, prevedendo maggiorazioni per chi rottama vetture più vecchie, a partire dalle Euro 0 ed Euro 1, fino a un massimo di 11.000 euro”. Il ministro sottolinea poi che ci sarà una maggiore attenzione per le famiglie con Isee sotto i 30.000 euro: “Per loro gli incentivi potranno arrivare fino a 13.750 euro“.
Non ripetere il flop del 2022 e 2023
L’obbiettivo del governo è non ripetere il flop degli incentivi sull’elettrico degli ultimi due anni. A fronte infatti del tutto esaurito in poche settimane della parte di bonus per auto diesel e benzina, praticamente tutto il tesoretto stanziato per favorire la vendita di vetture elettriche era rimasto nelle casse dello Stato . Da qui la decisione di dare più spazio alle auto termiche “che rispettino dei precisi dettami riguardo alle emissioni”. Per l’elettrico, la cui quota di mercato viaggia appena sopra il 5% non è una buona notizia. Anche perché ciò che è avvenuto in Germania insegna che senza forti incentivi il mercato green resta al palo. D’altra parte l’Italia ha un parco auto circolante tra i più vecchi d’Europa, con una media di 10 anni di età. E dunque la possibilità di cambiare l’auto grazie all’aiuto statale, che sia anche benzina o diesel, contribuisce a ridurre l’inquinamento. Molto meglio che stanziare fondi solo per un lettrico che nessuno vuole.