Urso: "Nome secondo produttore auto in Italia in tempi brevi" - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Auto/Apertura
AperturaAuto Mar 12 marzo 2024

Urso: "Il nome del secondo produttore di auto in Italia in tempi brevi"

Il ministro durante l'audizione alla Camera ha annunciato novità anche sul fronte delle gigafactory: "Stiamo facendo come con i chip con l'arrivo di Silicon Box". Urso: "Il nome del secondo produttore di auto in Italia in tempi brevi" Produzione auto
Maurizio Cattaneo
di 
Maurizio Cattaneo

“Il secondo produttore di auto in Italia potrebbe essere presentato in tempi rapidi. Non solo: stiamo lavorando anche sul fronte delle gigafactory delle batterie elettriche. Anche in questo caso vogliamo un secondo nome accanto a Stellantis – il ministro delle imprese e del  Made in Italy, Urso durante l’audizione alla Camera,  ribadisce la volontà del governo di percorrere tutte le strade per tornare a produrre oltre un milione di auto nel nostro Paese. “Ciò che stiamo facendo oggi con l’auto lo abbiamo fatto con  l’industria dei semiconduttori – ha spiegato il ministro. – Proprio in questi giorni è stato presentato lo sbarco in Italia di un secondo produttore, Silicon Box con un investimento di 3 miliardi e 200 milioni di euro“.

Stellantis deve investire in Italia

“D’altra parte  – ha detto Urso – l’Italia è l’unico Paese ad avere un solo produttore di auto sul proprio territorio. Dalla Francia alla Spagna, sino ai Paesi dell’Est ogni nazione ospita da 3 a 7 gruppi automobilistici. Non vediamo perché ciò non possa essere fatto anche da noi. Per mantenere industria dell’automotive ed occupazione serve che vengano prodotte in Italia un milione e 300mila auto. Stellantis da sola non ce la può fare”. Un chiaro messaggio al Ceo, Carlos Tavares con cui “il governo in questi mesi ha avuto un confronto non privo di tensioni” .

E proprio sul gruppo ex-Fiat e sull’errore avvenuto al momento della “incorporazione” di Fca e la creazione di Stellantis, si è soffermato Urso. “Mentre il governo francese ha preteso precise garanzie sia produttive che occupazionali, entrando nell’azionariato di Stellantis – ha detto il ministro, – l’esecutivo italiano di quel tempo ha lasciato fare. Il risultato sono stati minori investimenti nei nostri impianti e la scelta di una tecnologia, quella di Peugeot, che si è rivelata poco lungimirante. “Il Ceo Tavares deve però riconoscere il legame di Stellantis con l’Italia e impegnarsi a tornare a investire nel nostro Paese”.

Gli incentivi e il pericolo cinese

“In ogni caso stiamo sostenendo la richiesta di Stellantis sull’auto elettrica – ha aggiunto Urso – con il varo di forti incentivi per l’acquisto dei veicoli green. Dal prossimo anno però, questi saranno condizionali alla provenienza delle auto stesse. Non è possibile infatti che solo il 35% dei veicoli venduti grazie agli incentivi sia prodotta nel nostro Paese. In questo caso conterà molto anche la politica di salvaguardia dell’industria europea che verrà messa in campo per frenare l’invasione di auto cinesi venduti a prezzi contenuti anche grazie ai sostegni statali”.

Sbloccate due crisi

Urso ha poi annunciato la soluzione della crisi della Marelli. Un nuovo proprietario arriva con una dote di 20 milioni per il rilancio della fabbrica – ha detto Urso, – che ricorso faceva parte anch’essa del gruppo Fiat. E novità in arrivo ci cono anche per Termini Imerese.

 

Condividi articolo