La Fed, delusa dall'inflazione, rinvia il taglio dei tassi
I funzionari della banca centrale americana hanno ribadito che i tassi dovranno restare alti, se i progressi sull'inflazione si fermeranno
Redazione Verità&Affari
I recenti dati sull’inflazione sono “deludenti”, bisogna aspettare prima di tagliare i tassi d’interesse, “serve maggior sicurezza sui progressi sui prezzi”.
E’ quanto emerge dai verbali relativi all’incontro del Federal Open Market Committee (FOMC), l’organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti, terminato lo scorso 20 marzo.
I funzionari della banca centrale americana hanno ribadito che i tassi dovranno restare alti, se i progressi sull’inflazione si fermeranno.
A marzo, il FOMC ha deciso di lasciare i tassi d’interesse al 5,25%-5,50%, livello a cui sono stati portati nel luglio dello scorso anno.
La banca guidata da Jerome Powell resta sotto i riflettori degli addetti ai lavori, dopo l’impennata odierna dell’inflazione americana, a marzo, oltre le attese, che ha archiviato le speranze di un primo taglio dei tassi a giugno.
(Teleborsa)
