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BancheIn evidenza Mer 27 marzo 2024

Mps, dopo la mossa del Mef il mercato aspetta l'aggregazione

Il titolo chiude sopra al prezzo del collocamento del 12,5%, con gli operatori che scommettono sull'aggregazione. Banco Bpm primo indiziato Mps, dopo la mossa del Mef il mercato aspetta l'aggregazione
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il mercato crede nel risiko in arrivo per Mps. E Banco Bpm resta il principale candidato. Nel primo giorno di scambi dopo il collocamento del 12,5% da parte del Mef, Monte dei Paschi chiude in calo dell’1,34% a 4,20 euro. Ma resta stabilmente sopra i 4,15 euro per azione della vendita della quota pubblica. Dopo l’iniziale allineamento al prezzo del collocamento, sul titolo sono tornati gli acquisti che lo hanno portato fino a un massimo di 4,34 euro, ben sopra i 4,26 euro della vigilia. Molto forti gli scambi, che già in mattinata hanno superato il 15% del capitale.

Il commento più esplicito è quello di Intermonte: “Di massima, questo ulteriore accelerated bookbuild cambia decisamente il profilo speculativo di Mps (in trasparenza crediamo che il governo abbia cercato di collocare Mps ad un’altra banca) muovendo il focus verso Banco Bpm che a questo punto diventa il principale player nel consolidamento bancario”.

La pista di Banco Bpm e il nodo del prezzo

Che Banco Bpm sia il principale candidato è una opinione diffusa sul mercato. “Se l’obiettivo del governo è il terzo polo, l’unico candidato è il Banco”, dice un trader. Unicredit, il cui nome è tornato nelle speculazioni di Borsa, ha la risorse per fare l’operazione “ma non so possa avere l’interesse”. Senza contare che Unicredit è già il secondo istituto del paese. E l’altro possibile “aggregatore”, Bper Banca, è ancora alle prese con il consolidamento delle ultime acquisizioni fatte oltre ad avere un tema dimensionale che renderebbe più complessa una operazione con Siena. Il numero uno di piazza Meda, Giuseppe Castagna, non perde occasione per declinare ogni invito. E con il titolo di Siena che da inizio anno è salito del 30% l’operazione è più complessa.

Il Tesoro incassa

L’operazione che ha permesso al Mef di incassare altri 650 milioni di euro viene letta dal mercato come un ulteriore passo verso l’aggregazione dell’istituto con un partner del settore e la nascita dell’auspicato “terzo polo” bancario domestico dietro Intesa Sanpaolo e Unicredit. La partecipazione pubblica in Mps scende dal 39,23% al 26,73% circa del capitale sociale. “Il piazzamento di una ulteriore quota di Mps non è inatteso, sebbene fosse considerato maggiormente probabile che questo avvenisse post pagamento del dividendo da parte della banca”, scrive Equita. “Il Tesoro ha approfittato di condizioni di mercato estremamente favorevoli per incassare”, dice ancora il trader. “Ma è chiaro che il mercato si aspetta una fusione e questa operazione viene letta come un accorciamento dei tempi”.

 

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