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Commento Mar 20 dicembre 2022

Londra è passata dalla Thatcher a Sunak: i premier diversi con il pallino comune di abbattere l'inflazione

Per la Lady di ferro è il ladro occulto di coloro che hanno risparmiato. La pensa allo stesso modo il nuovo leader che proviene dalla City. Londra è passata dalla Thatcher a Sunak: i premier diversi con il pallino comune di abbattere l'inflazione
Riccardo Riccardi
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Riccardo Riccardi

Quanti scioperi in Uk

Dal 12 al 31 dicembre sono previsti in Uk una serie di scioperi che riguarderanno circa 1 milione di lavoratori. Il Paese rischia la paralisi. Era dal marzo dell’84 che non si assisteva ad una così massiccia assenza del lavoro. A guidare il governo, per la prima volta una donna. Margareth Thatcher che assunse il potere in un paese demoralizzato ed in grave crisi economica. La lady di ferro si scrollò di dosso gli impacci nostalgici delle passate glorie imperiali. Ricordo annegato nel declino nazionale. La fiducia, arma vincente dei britannici, Churchill docet, scesa sotto terra. La Thatcher credeva molto nell’individuo che, libero da lacci e laccioli doveva avere la libertà di intraprendere. Furono varate importanti privatizzazioni. Molti investitori accorsero a Londra, che divenne la piazza finanziaria più importante del mondo. Poi il referendum sulla Brexit. Per una isola autonoma ed europea, soltanto geograficamente. Vista, distolta dalla terra ferma sullo oceano. Il futuro giudicherà le conseguenze dalla uscita. Vincente oppure isola sempre più piccola?

Dopo la Brexit abbiamo assistito ad una, quasi impossibile, per Westminster, instabilità governativa. Nel breve si sono succeduti 4 governi con il partito conservatore che rischia di perdere la governance. La massa di scioperi che si annunciano ricordano quelli duri e feroci che dovette affrontare la lady di ferro che riportò il paese ad essere il primo interlocutore dello alleato Usa con il quale aveva instaurato pari dignità. Anche se gli yankee predominavano militarmente ed economicamente. Da circa 2 mesi Rishi Sunak è il nuovo premier che dovrà affrontare delle terribili sfide. E’ di origini indiane. Cioè del paese, a suo tempo, la più importante colonia di Sua maestà. È un ex ricchissimo banchiere difensore della ortodossia di bilancio. Quale paragone con la Signora Thatcher che povera e figlia di un droghiere conquistò il potere in una epoca dominata dalla aristocrazia? Accostare questi due personaggi pare commettere blasfemia tanto è la loro diversità. Figli di due epoche differenti. Ossimore. Tipiche di una società libera, nell’ambito di diseguaglianze economiche, culturali, religiose ed etniche. Unite però dalla comune fede di essere comunque britannico.

Dopo la Brexit

E’ la grandezza di un popolo sempre rispettoso dei principi della democrazia e della corona. L’istituzione è scomparsa in quasi tutti i paesi. In Gran Bretagna no. Tutto è di Sua Maestà nella forma. Il che conferisce al Paese unità e identità sacrale. Il nuovo premier è un fan del liberalismo come lo era la Lady. Figlia del popolo elevò a core la finanziarizzazione. Più servizi e meno manifatturiero. Con la Brexit la perfida Albione è divenuta paese terzo rispetto alla UE. Di questa non ha più i vincoli dell’unione ma non è più parte di un grande mercato. Il nuovo premier è il primo capo di governo britannico di origine indiana. Di religione indù della quale si sente orgoglioso cosi come di essere fieramente inglese.

La Thatcher considerava l’inflazione il ladro occulto di coloro che hanno risparmiato. Non può che pensarla nello stesso modo chi proviene dalla City. La Signora di ferro batté l’inflazione e, con politiche neo liberiste, rivitalizzò l’economia. Questa necessita di fiducia. Ritornerà sotto la guida di questo giovane di origine asiatiche?

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