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CriptovaluteIn evidenza Mer 10 gennaio 2024

Etf sul Bitcoin, perché la decisione della Sec sarà una rivoluzione per le criptovalute

Gli operatori scommettono sul via libera dell'autorità Usa al nuovo strumento finanziario sul Bitcoin. La carica dei big del risparmio gestito Etf sul Bitcoin, perché la decisione della Sec sarà una rivoluzione per le criptovalute Bitcoin
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Dopo anni di attesa, oggi potrebbe essere il giorno della svolta per il Bitcoin. Dalla Sec, l’autorità che monitora i mercati finanziari americani, è atteso il via libera al primo Exchanged traded fund (Etf) sulla criptovaluta spot più diffusa al mondo, uno strumento finanziario rivoluzionario per il Bitcoin che ieri ha festeggiato il possibile via libera salendo del 5% per poi chiudere quasi invariato 46.801 dollari.

Tanta è l’attesa che la notte scorsa è arrivato l’annuncio dell’approvazione dell’Etf Bitcoin Spot da parte della Sec. Tuttavia, poco dopo è stato rivelato che l’account X della Sec era stato hackerato e l’annuncio falso. Questa notizia ha generato un picco nel prezzo del Bitcoin, che è rapidamente salito a 48.000 dollari, prima che la notizia dell’hacking facesse scendere il prezzo.

La ragione dell’euforia

Ma perché tanta euforia? Innanzitutto perché la nascita di questo prodotto finanziario attirerà anche i risparmiatori retail e non solo gli “smanettoni” digitali. Investire su un Etf, infatti, non significa acquistare il sottostante, ma solo i profitti generati dall’investimento cumulativo. Allo stesso modo, investire in un Etf sul Bitcoin vuol dire guadagnare sugli eventuali profitti generati dall’Etf grazie al sottostante criptovaluta senza acquistare direttamente dei Bitcoin.

E poi bisogna tenere conto della qualità degli emittenti dell’Etf. Tra chi attende il via libera della severissima Sec c’è il top della finanza a stelle e strisce. Una lunga lista d’attesa con al primo posto il gruppo finanziario VanEck che amministra oltre 70 miliardi di dollari. VanEck ha infatti presentato per la prima volta la domanda di ammissione alla Sec per il suo Etf sul Bitcoin nel 2018, poi ritirata nel 2019 e ripresentata nel 2020, 2021, 2022 e nel giugno 2023.

Il top della finanza made in Usa

Ma il pretedente più titolato è sicuramente BlackRock, il primo gruppo finanziario al mondo con 9mila miliardi di dollari in gestione, che ha presentato la sua domanda alla Sec nel giugno scorso, aprendo la strada ad altri big come Fidelity (oltre 4 mila miliardi di dollari in gestione; nome dell’Etf: Wise Origin Bitcoin Trust), Franklin Templeton (1.400 miliardi di dollari: Franklin Bitcoin Trust), Invesco Galaxy (1.400 miliardi; Invesco Galaxy Bitcoin Etf),  Ark Invest (14 miliardi; Ark 21 shares Bitcoin Trust).

Ma perché è così importante la nascita di questo strumento? “Un Etf spot sul Bitcoin”, spiega Benjamin Dean, director digital assets di WisdomTree, “offrirebbe la sicurezza, l’affidabilità e la familiarità di una struttura Etf a questo asset negli Stati Uniti, il che potrebbe facilitare l’esposizione da parte di un maggior numero di investitori istituzionali. Ciò lo rende simile all’iTunes del Bitcoin: rappresenterebbe, cioè, un salto in avanti paragonabile all’esperienza del download di file musicali quando l’utente era spaventato dai rischi malware di scaricare musica su Napster, rispetto alla sicurezza e alla semplicità di iTunes”.

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