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AperturaCriptovalute Mer 24 maggio 2023

Mica, l'Ue mette le basi per regolamentare i crypto-asset

Con il nuovo regolamento Mica, l'Ue mette le basi per regolamentare i crypto-asset dopo le crisi degli ultimi mesi Mica, l'Ue mette le basi per regolamentare i crypto-asset Crypto currency coins - Bitcoin, Litecoin, Dash, Ethereum, Monero, IOATA, Ripple, NEO on binary 1 and 0 background
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Mica, l’Ue mette le basi per regolamentare i crypto-asset

Più regole in Europa per le crypto e gli asset digitali. Questo è l’intendimento del regolamento Mica (Mercato in crypto-asset) che  punta a disciplinare uniformemente in  tutta l’Ue l’emissione, la negoziazione e la prestazione di servizi, definiti come “rappresentazione digitale di valore o di  diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente”. L’ultima versione del Regolamento è stata approvata dal Parlamento europeo il 20 aprile scorso. Sono, inoltre, soggetti al Regolamento Mica le stablecoin o asset-referenced token, cripto-asset che mirano a stabilizzare il valore  ancorandolo a una specifica attività.

Si tratta di una parte di un più ampio progetto dedicato alla finanza digitale, noto come Digital Operational Resilience Act, (DORA). L’obiettivo della legge quadro è proteggere il settore dei servizi finanziari dalle attività fraudolente. Ci si aspetta che il DORA possa diventare legge già il prossimo luglio, attivando gli ingranaggi che lo farebbero entrare in vigore a partire da gennaio 2025 nei paesi dell’Unione. E dunque mentre gli Stati Uniti sono ancora alle prese con la definizione di ciò che effettivamente costituiscono gli asset digitali, l’Unione Europea ha fatto un passo avanti. Con il MiCA, l’Ue ha rafforzato la sua posizione su come regolamentare il settore, anziché su chi lo regolamenterà. E, secondo gli esperti,  questa mossa potrebbe rivelarsi un vero e proprio punto di svolta.

Un regolamento progressista

“Il nostro giudizio – ha detto Eliézer Ndinga, Director of Research di 21Shares– sul  nuovo regolamento è generalmente positivo, grazie soprattutto alle linee guida che supportano gli emittenti di asset digitali. Per esempio, siamo stati molto sollevati nell’apprendere che la disposizione che mirava a limitare il mining basato sulla Proof-of-Work (uno speciale mining di crypto ndr)  sia stata esclusa, dando un segnale forte su quanto il regolamento sia progressista e non basato su posizioni esclusivamente politiche. Infatti, in passato, numerosi esponenti politici hanno messo in discussione la legittimità del network del Bitcoin per molti motivi, come quello di non presentare un elevato ammontare di risorse rinnovabili nel suo mix energetico (a loro dire); pertanto, vedere l’Ue ergersi a paladina dell’innovazione in questo settore è importante.

Un discorso a parte va però fatto per la segnalazione di transazioni tra piattaforme di scambio e portafogli “non ospitati” di proprietà di investitori individuali. Per quanto comprendiamo che l’autorità sia andata in questa direzione per combattere le attività illegali connesse alle criptovalute, riteniamo che le modalità con cui la nuova regolamentazione affronta il problema dei portafogli che non sono presenti su una determinata piattaforma di scambio sia in contrasto con ciò che le criptovalute vogliono rappresentare, soprattutto in termini di privacy”.

Mica è una protezione per gli investitori

“In ogni caso – ha aggiunto Ndinga – siamo convinti che la nuova regolamentazione, nata chiaramente con l’intento di tenere maggiormente sotto controllo il settore delle criptovalute, proteggerà gli investitori e sosterrà, al contempo, l’innovazione. In questo modo, tutte le attività nel crypto-space saranno filtrate e verranno esclusi i progetti malevoli, a vantaggio soprattutto degli asset manager. Questa armonizzazione aprirà a nuove opportunità per una crescita più sana. Inoltre, riteniamo che la regolamentazione Mica aiuterà anche le altre imprese del settore, in quanto fornisce un quadro più chiaro su aspetti come la registrazione e la divulgazione; per questo, la nostra previsione è che dal 2024, anno in cui il regolamento entrerà in vigore, molte più imprese saranno più propense ad entrare nel mondo delle criptovalute.”

L’Europa potrebbe dunque fare da apripista per molti altri mercati e giurisdizioni che considerano il MiCA un riferimento per rimanere competitivi sul mercato globale. A seguire le sue orme sono paesi come il Regno Unito, l’Australia e Hong Kong.

Chi è 21 Shares

Si tratta di una società che offre la più ampia gamma di exchange-traded products (ETP) di criptovalute al mondo  per rendere più accessibili gli investimenti in criptovalute.

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