Eurovita, Cinven versa 100 milioni ma ancora non bastano
Il fondo di private equity mette 100 milioni a fondo perduto. Ma secondo l'Ivass ne servivano almeno 250. Si cerca una soluzione di sistema
Da Cinven arrivano 100 milioni per Eurovita
Arriva una boccata d’ossigeno per Eurovita, la compagnia assicurativa commissariata dall’Ivass nei giorni scorsi. Il fondo di private equity Cinven, che controlla la compagnia tramite la società britannica Flavia Holding, ha effettuato un versamento di 100 milioni di euro a fondo perduto, in conto capitale. Lo rende noto la compagnia, che definisce il versamento un “primo importante contributo” nell’ambito delle attività di rafforzamento patrimoniale.
Il blocco dei riscatti
Lo scorso 31 gennaio l’Ivass ha disposto il commissariamento di Eurovita, compagnia assicurativa specializzata nelle polizze vita, nominando commissario Alessandro Santoliquido. Il 6 febbraio la stessa Ivass ha bloccato le richieste di rimborso dei contratti fino al prossimo 31 marzo. La misura, ha spiegato l’Ivass, è stata presa a causa delle forti richieste di riscatti da parte dei clienti che avrebbero rischiato di compromettere la tenuta della compagnia assicurativa.
Rafforzamento patrimoniale
L’anno precedente la stessa Ivass aveva rilevato la difficile situazione patrimoniale di Eurovita e richiesto un rafforzamento delle riserve patrimoniali di almeno 250 milioni. La decisione di commissariare la compagnia è arrivata in seguito al fallimento dei tentativi di vendita da parte di Cinven.
Soluzione di sistema
Eurovita ha circa 400 mila clienti che hanno investito nelle proprie polizze. Il commissariamento e il blocco dei riscatti è una misura che non ha precedenti tra le compagnie italiane. Il commissario Santoliquido, secondo le indiscrezioni circolate, starebbe lavorando a una soluzione “di sistema” per tutelare i clienti. Soluzione che passerebbe attraverso il coinvolgimento di altre compagnie italiane, banche e reti di promotori. La soluzione deve arrivare entro il 31 marzo quando scadrà il provvedimento dell’Ivass. Non è chiaro quanto potrà essere il rischio di perdite per i clienti.