Caro bollette, il furbetto dell'hotel, che si produce l’energia da solo
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CronacaDa non perdere Lun 10 ottobre 2022

Il furbetto dell'hotel: «Chiudo per le bollette». Ma l’energia se la produce da solo

Da una settimana Attilio Caputo è ospite fisso in quasi tutti i salotti televisivi merito di una super bolletta del suo hotel. Il furbetto dell'hotel: «Chiudo per le bollette». Ma l’energia se la produce da solo hotel
Franco Bechis
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Franco Bechis

L’imprenditore Caputo e il suo hotel

Da una settimana Attilio Caputo, imprenditore pugliese che guida con la sua famiglia una catena di cinque alberghi nel Salento (la Caroli Hotel), è ospite fisso in quasi tutti i salotti televisivi. Merito di una super bolletta della luce che ha raccontato a un giornalista e che gli è valsa per quello l’apertura del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio.

Certo la notizia sembrava grossa: Caputo avrebbe ricevuto un’ultima bolletta virtuale da 500 mila euro, superiore di cinque volte ai 100 mila euro che nello stesso periodo spendeva per tutti e cinque gli alberghi di proprietà. Una mazzata per chiunque, figuriamoci per un imprenditore locale.

E infatti lui ha annunciato la serrata degli alberghi: con questo costo dell’energia chiude perché non gli conviene più tenere aperto, e chiede la cassa integrazione per quelli che lui dice essere i 250 dipendenti del gruppo. Ma quando un giornalista del Foglio gli ha chiesto una banalità che i suoi colleghi si erano scordati, e cioè di mostrare le bollette che sono la prova di questi enormi aumenti, Caputo ha iniziato a balbettare. E quelle bollette no, non le ha fatte proprio vedere, sostenendo che ciascuno può credergli e fare gran cassa sulla sua vicenda o non credergli e non pubblicare nulla.

Una storia diversa

La storia dei rincari dell’energia che stanno mettendo in crisi famiglie e imprese è maledettamente vera e seria. Ma la storia di quella catena alberghiera che si lamenta della mazzata sull’energia sembra assai diversa. Le bollette non vengono mostrate e la sola certezza che esiste nei bilanci delle società del gruppo è che quegli hotel sono bravissimi ad andare a caccia di contributi e sussidi pubblici. Tanto da averne presi per circa 820 mila euro. Soldi che arrivano dalla Regione Puglia, dal ministero del Turismo e dallo Stato italiano sotto forma di sostegni o sgravi di varia natura.

Ma il solo hotel Joli ha ricevuto dallo Stato 50.458,33 euro di sgravi fiscali per l’efficientamento energetico e la posa di pannelli solari che lo rendessero autosufficiente. L’Hotel Terminal, un altro dei cinque del gruppo, ha ricevuto allo stesso titolo 52.963,07 euro di sgravi fiscali per produrre da sé energia pulita. Nell’ultimo bilancio per altro la società alla voce “ratei e risconti passivi” si precisa che «fanno riferimento a contributi ricevuti per l’installazione di impianti fotovoltaici».

Il terzo hotel

Un terzo hotel oggi si chiama “Ecoresort Le Sirenè” proprio per quel motivo: è totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico e ne fa pure un vanto come simbolo del green deal. Sul portale Internet del gruppo Caroli Hotel alla finestra “Eco friendly” infatti è scritto come fosse uno spot: «La tutela dell’ambiente è fondamentale: in quest’ottica ci impegniamo al massimo per offrire ai nostri ospiti servizi di qualità, nel rispetto della natura attraverso sistemi di gestione energetica e procedure eco-friendly, volte a ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente: la produzione di acqua calda sanitaria con pannelli solari, la produzione di energia con sistemi fotovoltaici, l’utilizzo di energia elettrica derivata in parte da risorse rinnovabili, gli interventi di pulizia con detergenti certificati Ecolabel, l’illuminazione a led, i frangigetto applicati alla rubinetteria, i soffioni doccia a risparmio idrico, il programma di riciclo dei rifiuti sin nelle camere, il lavaggio discrezionale della biancheria da letto e degli asciugamani, soddisfano criteri di sostenibilità e contribuiscono a ridurre l’ impatto ambientale e le emissioni di CO2». Sul tetto di Ecoresort ci sono i pannelli solari installati e non è novità dell’ultima ora, visto che erano così anche nelle foto Instagram del 2016.

Per altro nei bilanci 2021 delle società dei vari hotel che oggi sono stati fusi tutti nella capogruppo si trova scritto che le strutture erano affittate a società terze, e quindi le bollette gravavano su chi effettivamente ne aveva la gestione. Ma con tali meritevoli passi avanti compiuti in questo piccolo green deal del Salento, è evidente che Caroli Hotel non può avere ricevuto una bolletta energetica da 500 mila euro, visto che parte non banale del fabbisogno è autoprodotto. La cifra (anche quella dei 100 mila euro precedenti) è pure in compatibile con i dati di bilancio delle varie società.

Le agevolazioni dell’hotel

Non volendo pensare in banale e un po’ squallida auto pubblicità della struttura siamo davanti quanto meno a una grande esagerazione pensata a favore di media che non sono stati lì troppo a controllare. La verità è invece che un fiume di denaro pubblico si è riversato nelle casse della capogruppo. Solo nel 2021 5 mila euro di credito di imposta per il “Fondo per la filiera della ristorazione”. Altri 64.290 euro di credito di imposta per il fondo perduto del dl 41/2021. Dal ministero del Turismo 100 mila euro di “contributo in favore delle imprese turistico-ricettive”.

Dal primo decreto Conte 213.193 euro di credito di imposta “locazioni affitto d’azienda”. Poi 91.213 euro di Bonus Vacanze. E ancora: 50.924 euro di credito di imposta per la legge sugli investimenti nel Mezzogiorno. Un misterioso “credito di imposta speciale Rai di euro 4.277”, un “esonero contributivo previsto dal decreto sostegni bis per euro 34.904”. Infine un contributo economico di euro 150 mila a fondo perduto “Custodiamo il turismo in Puglia 2.0”. Chiudere un’azienda sovvenzionata così? Ma figuriamoci: è una gallina dalle uova d’oro…

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