"No alla propaganda cinese": il cdr del Sole24Ore si ribella - V&A
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CronacaPrimo piano Mar 06 dicembre 2022

"No alla propaganda cinese". I giornalisti del Sole24Ore contestano l'editore

I rappresentanti dei giornalisti del quotidiano di Confindustria criticano la pubblicazione di articoli nei quali si elogia l'economia cinese. "No alla propaganda cinese". I giornalisti del Sole24Ore contestano l'editore IL SOLE24ORE SEDE GIORNALE ECONOMICO QUOTIDIANO IL SOLE 24 ORE
Redazione Verità&Affari
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Il cdr contro gli articoli sull’economia cinese

C’è un caso Cina al Sole 24 Ore. Oggi i giornalisti hanno preso le distanze, con un comunicato del cdr (il rappresentante sindacale della redazione), da alcuni articoli che il giorno prima avevano tessuto gli elogi dell’economia cinese.

Gli articoli (una decina) facevano parte di un “Focus China” e non erano stati redatti dai giornalisti. La formula era infatti quella del “publiredazionale”. In sostanza, contenuti promozionali, ma presentati in una forma che somiglia molto a quella dei normali articoli giornalistici. Le quattro pagine del “Focus”, si specificava, erano “a cura della concessionaria 24ore system”. Cioè la divisione del gruppo che si occupa della pubblicità.

Al cdr la cosa non  andata giù: “Prendiamo fortemente le distanze”, hanno scritto i rappresentanti dei giornalisti in una nota. “A non essere indicata chiaramente su quelle pagine, oltre alla matrice pubblicitaria, è anche la committenza, mentre chiarissimi sono i contenuti ed eloquenti i titoli (“Gli importanti risultati dell’economia cinese nell’ultimo decennio”, “La crescita di qualità della Cina”, “Un salto storico dell’economia cinese nella nuova era”, “Cina e Ue rafforzano la sinergia nelle strategie di sviluppo”, “Il commercio estero cinese è stabile e va lontano”), tanto da fare pensare senza troppe difficoltà a un investitore istituzionale, soprattutto in un Paese dove tra sistema economico e apparato politico il confine è assai labile, se non inesistente”.

Secondo il cdr del Sole 24 Ore, “fare da cassa di risonanza ai messaggi di uno Stato dove il pluralismo politico è nullo, la libertà di espressione e il diritto di critica mai riconosciuti, il diritto anche all’esistenza di minoranze negato, autore di una politica estera aggressiva e imperialista, è a nostro giudizio più che inopportuno, pericoloso”.

L’iniziativa della redazione non è piaciuta ai piani alti della proprietà del giornale. Cioè Confindustria. Un associazione nella quale molti iscritti con le aziende cinesi ci lavora insieme e fa affari…

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