Al via la Transizione 5.0, i miliardi per le imprese
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Economia/Apertura
AperturaEconomia Mar 27 febbraio 2024

Al via la Transizione 5.0, 6,3 mld per la vincere la sfida green e digitale delle imprese

Con il decreto-legge Pnrr, che introduce il nuovo "Piano Transizione 5.0", il governo mette sul piatto 6,3 miliardi. Al via la Transizione 5.0, 6,3 mld per la vincere la sfida green e digitale delle imprese ADOLFO URSO MINISTRO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Al via Transizione 5.0. Con il decreto-legge Pnrr, che introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”, il governo mette sul piatto 6,3 miliardi per la sfida green e digitale delle imprese. Il programma, approvato su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti d’imposta.

Il Piano prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato: “Il Piano Transizione 5.0 è architrave della nostra politica industriale, per consentire alle nostre imprese di innovarsi per vincere la sfida della duplice transizione digitale e green, nei due anni decisivi 2024/2025, in cui si ridisegnano gli assetti geoeconomici. Oltre agli investimenti in beni strumentali, la misura è orientata anche alla formazione dei lavoratori, perché le competenze sono il fattore che fa la differenza soprattutto per il nostro Made in Italy”.

Alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare, senza discriminazioni legate alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione. Saranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali, purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva pari almeno al 3% (o al 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento). Inoltre, saranno ammessi anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un’unica rata. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.

Condividi articolo