Acciaierie d'Italia "apre" a un nuovo accordo con il governo sull'ex Ilva - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Economia/Primo piano
EconomiaPrimo piano Mer 04 ottobre 2023

Acciaierie d'Italia "apre" a un nuovo accordo con il governo sull'ex Ilva

L'azienda tende la mano all'esecutivo e smentisce il ricorso all'amministrazione straordinaria. Il 6 ottobre la commissaria Ue a Taranto Acciaierie d'Italia "apre" a un nuovo accordo con il governo sull'ex Ilva
Gianluca Paolucci
di 
Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Acciaierie d’Italia: “nuovo accordo con il governo”

Acciaierie d’Italia, la ex Ilva, tende la mano al governo e rassicura fornitori e clienti sulla regolare “prosecuzione delle attività aziendali”. In un comunicato, il gruppo partecipato da ArcelorMittal e Invitalia “conferma il proprio impegno a definire un nuovo accordo di collaborazione con le istituzioni italiane per la prossima fase di sviluppo della azienda”. 

Smentita l’amministrazione straordinaria

Acciaierie d’Italia smentisce inoltre “ogni iniziativa in corso per l’attivazione nelle prossime ore della procedura di Amministrazione Straordinaria in quanto destituite di ogni fondamento“. La società “non commenta le notizie riportate sull’andamento dell’azienda ma rassicura i propri dipendenti, fornitori, creditori e clienti sulla prosecuzione delle attività aziendali“. Il riferimento è a notizie di stampa sulla prossima attivazione della amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia, alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versa l’azienda. 

Le tensioni nel governo

Secondo quanto ricostruito, l’ipotesi di un ricorso all’amministrazione straordinaria sarebbe stato valutato già nei mesi scorsi. Alla luce anche dello stallo che si è creato tra il socio pubblico Invitalia e ArcelorMittal. E delle accuse lanciate dai rappresentati di Invitalia sulla gestione del gruppo. Culminate con il presidente Franco Bernabè (indicato da Invitalia) che ha rimesso il proprio mandato nelle mani dell’esecutivo.

All’interno del governo proprio sul dossier dell’ex Ilva non sono mancate le tensioni. Nelle scorse settimane, la premier Giorgia Meloni aveva affidato il fascicolo al Sottosegretario Alfredo Mantovano e al Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto. Togliendolo di fatto al ministro del Made In Italy, Adolfo Urso. Ieri è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, attaccando la gestione degli impianti. “Commento ‘privato’ – ha esordito Crosetto su X – Ho letto l’intervista dell’Ad di Acciaierie d’Italia, Morselli. Descrive l’ex Ilva: ‘più bella, potente e forte di 4 anni fa’. Bel racconto. Poi c’è la realtà. Altiforni chiusi, cassa integrazione, operai in sciopero, produzione in calo, fornitori disperati“. 

Le forniture di gas agli impianti

Che la situazione non sia affatto semplice d’altronde è chiaro. La delibera dell’Arera che concedeva agli impianti la fornitura di gas “di default” da parte di Snam è scaduta lo scorso 30 settembre. Al momento non risultano provvedimenti di proroga, anche se dal governo sarebbero arrivate rassicurazioni anche in questo senso

Venerdì 6 ottobre è prevista la visita a Taranto della commissaria Ue per la politica regionale, Elisa Ferreira. Sarà l’occasione per affrontare il tema dell’utilizzo degli 800 milioni di euro del programma “Just transition fund”, un fondo destinato a interventi di riqualificazione del territorio intorno all’ex acciaieria.

 

Condividi articolo