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EconomiaIn evidenza Mar 01 agosto 2023

Australia, banca centrale lascia tassi invariati per secondo mese consecutivo

La banca centrale australiana ha deciso di lascia tassi invariati per secondo mese consecutivo. Inflazione in calo ma al 6%. Australia, banca centrale lascia tassi invariati per secondo mese consecutivo
Redazione Verità&Affari
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Australia, banca centrale lascia tassi invariati per secondo mese consecutivo

(Teleborsa) – La Reserve Bank of Australia (RBA) ha deciso di lasciare il tasso di interesse di riferimento fermo al 4,10% per il secondo mese consecutivo, contro attese di un aumento di 25 punti base da parte degli analisti.

“I tassi di interesse sono stati aumentati di 4 punti percentuali dal maggio dello scorso anno – ha commentato il governatore Philip Lowe – I tassi di interesse più elevati stanno lavorando per stabilire un equilibrio più sostenibile tra domanda e offerta nell’economia e continueranno a farlo. Alla luce di ciò e dell’incertezza che circonda le prospettive economiche, il Consiglio ha nuovamente deciso di mantenere i tassi di interesse costanti anche questo mese. Ciò fornirà ulteriore tempo per valutare l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse fino ad oggi e le prospettive economiche”.

L’inflazione è in calo ma resta al 6%

La banca centrale ha spiegato che l’inflazione in Australia è in calo ma è ancora troppo alta al 6%. L’inflazione dei prezzi dei beni è diminuita, ma i prezzi di molti servizi stanno aumentando rapidamente. Anche l’inflazione degli affitti è elevata. La previsione centrale è che l’inflazione CPI continui a diminuire, attestandosi intorno al 3,25% entro la fine del 2024 e rientrando nell’intervallo obiettivo del 2-3% alla fine del 2025.

Nello statement rilasciato al termine della riunione odierna, viene sottolineato che “potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire che l’inflazione torni all’obiettivo in un lasso di tempo ragionevole, ma ciò dipenderà dai dati e dall’evoluzione della valutazione dei rischi”. Nel prendere le sue decisioni, il Consiglio “continuerà a prestare molta attenzione agli sviluppi dell’economia globale, alle tendenze della spesa delle famiglie e alle prospettive dell’inflazione e del mercato del lavoro”.

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