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EconomiaIn evidenza Lun 28 agosto 2023

Auto, la frenata del mercato cinese pesa sui conti delle Case europee

Il Dragone, secondo Citi, rappresenta il 33% dell'Ebit di Bmw, il 30% di Porsche, il 26% di Volkswagen e il 23% di Mercedes-Benz. Stellantis e Renault, invece, sono poco esposte Auto, la frenata del mercato cinese pesa sui conti delle Case europee Stabilimento di produzione cinese
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il mercato dell’auto cinese rallenta e il colpo si fa sentire anche in Europa. Se fino a ieri la massiccia presenza nel Paese del Dragone veniva considerato dagli analisti un  fattore decisivo di successo per qualsiasi azienda dell’automotive, oggi le strategie vengono confermate. ma con maggior cautela. Non che il mercato cinese (il primo al mondo per l’elettrico) non resti fondamentale , ma alcuni fatti recenti (come il mega fallimento del settore immobiliare, con conseguenze sull’intera economia del Celeste impero)  impongono una visione più articolata. La conferma che la situazione nei concessionari cinesi non sia brillante arriva anche dagli analisti di Citi, società di investimenti a livello globale. La previsione è infatti quella di  un rallentamento nel 2023 rispetto ad un 2022 che mostrava già le prime crepe.

Quanto incide la Cina sui bilanci

Citi ha poi stilato una dettagliata analisi della presenza europea in Cina e le ricadute sui bilanci delle Case europee. Ne emerge un quadro con profonde differenze.  Secondo gli anaisti  il mercato cinese rappresenta infatti il 33% dell’Ebit di Bmw, il 30% di quello di Porsche, il 26% di quello di Volkswagen e il 23% di quello di Mercedes-Benz. Stellantis e Renault, invece, sono poco esposte sul mercato, anche se la quota di Renault per Nissan aggiunge – sempre secondo Citi – un elemento di disturbo. Una situazione che però, per ora, non tocca la Borsa. Sol fronte dei titoli, infatti, in mattinata Renault a Parigi guadagna l’1,7%, mettendo a segno la migliore performance del Cac40 (+0,78%). A Francoforte Volkswagen sale dello 0,46%, Mercedes-Benz dello 0,3%, Bmw dello 0,21% e Porsche Ag segna +1%.

Stellantis Usa, il confronto prosegue

Come pure non sembrano incidere ulteriormente sul listino le voci confermate di un possibile sciopero in Stellanits Usa. Venerdi scorso  i  lavoratori degli stabilimenti americani di Stellantis, Ford, Gm, hanno infatti votato per il 97% a favore di una misura che autorizza la leadership della United auto workers, il sindacato del settore, ad indire uno sciopero generale. La Uaw sta negoziando nuovi contratti di lavoro quadriennali per circa 146.000 lavoratori statunitensi dei tre gruppi automobilistici: i vecchi contratti sono in scadenza per il 14 settembre. Il voto avvia le procedure per lo sciopero, ma non é confermato che la protesta sarà effettivamente messa in atto. Gli analisti di Equita scrivono che “la notizia non ci sorprende, essendo in linea con le contrattazioni precedenti”, aggiungendo che “nelle prossime settimane si verificherà se lo sciopero resterà solo una minaccia o si concretizzerà con potenziale effetto negativo sui risultati di fine terzo trimestre e del quarto trimestre”. Nonostante questo alla riapertura odierna dei listini il titolo Stellantis appare in lieve crescita

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