Franco benedice Giorgetti come suo successore: «Farebbe bene»
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Economia Ven 21 ottobre 2022

Franco benedice Giorgetti come suo successore: «Farebbe bene»

Il ministro dell'Economia uscente Daniele Franco illustra i conti che lascia dell'Italia e promuove Giorgetti come suo successore. Franco benedice Giorgetti come suo successore: «Farebbe bene»
Redazione Verità&Affari
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Il bilancio del ministro Franco

“Abbiamo chiuso l’anno scorso con una crescita del 6,7 per cento, superiore a quella che noi stessi ci aspettavamo — spiega il ministro dell’Economia uscente Daniele Franco al “Corriere della Sera” —. II primo semestre del 2022 si è chiuso con una crescita acquisita del 3,6 per cento. Abbiamo ridotto l’incidenza del debito sul Pil dal 154,9 per cento del 2020 al 150,3 del 2021 e ci aspettiamo che scenda ulteriormente al 145,4 alla fine di quest’anno: un calo di quasi dieci punti in due anni. Siamo nati come governo in un contesto di emergenza e grandi aspettative. Per sostenere un’economia in recessione a causa del Covid abbiamo effettuato interventi per 70 miliardi in pochi mesi”.

“In parallelo – continua – avevamo due mesi e mezzo per completare il Piano nazionale (Pnrr); siamo riusciti a farlo ed è stato valutato positivamente dalla Commissione. Un test sull’efficacia degli interventi in pandemia è rappresentato dai settori chiusi per i lockdown e la caduta dei flussi internazionali, per esempio il turismo. Quest’anno sono tornati a essere pienamente operativi. Evidentemente quegli interventi hanno aiutato a preservare le imprese”. Poi è subentrata l’emergenza energia. “I primi provvedimenti sono del secondo trimestre 2021. Gli interventi sono stati via via rafforzati e supereranno alla fine di quest’anno i 60 miliardi. Lo Stato non può farsi carico del 100 per cento dell’aumento dei costi: la situazione di molte famiglie e imprese resta difficile. Però siamo riusciti a contenere l’impatto dell’aumento dei prezzi, soprattutto sulle famiglie più disagiate. Nel frattempo abbiamo riempito il 94 per cento degli stoccaggi, stanziando 4 miliardi di fondi pubblici per comprare gas”.

Si direbbe che il governo non abbia fatto altro che gestire emergenze: “È così, ma senza perdere di vista che il problema principale del Paese è strutturale. Cresciamo poco da un quarto di secolo, meno del resto dell’area euro. Guardiamo il Pil pro-capite da metà degli anni 90 al 2019: l’area euro, senza l’Italia, è cresciuta come gli Stati Uniti. Il punto fondamentale per noi è uscire da questa lunghissima stagnazione, anche grazie ai 191,5 miliardi del Pnrr a cui abbiamo associato un fondo complementare da 30,6 miliardi. Ma le risorse del Piano e il suo orizzonte temporale da soli non bastano. Per questo nella scorsa legge di bilancio abbiamo stanziato altri 94 miliardi per investimenti, tanto che al momento abbiamo oltre 600 miliardi di risorse pubbliche per investimenti, tra fondi nazionali ed europei, da qui ai prossimi 15 anni. E’ una cifra senza precedenti”.

Sembra che il suo successore sarà Giancarlo Giorgetti: “Lo conosco da parecchi anni e credo sarebbe adattissimo. È stato presidente della commissione Bilancio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico. Con lui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi venti mesi. Abbiamo in comune l’idea che lo sviluppo economico italiano dipenda da quanto accade nel sistema produttivo. Farà certamente bene”, ha concluso Franco.

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