Fisco, rate più lunghe, ma nessuno stralcio dopo 5 anni
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AperturaEconomia Lun 11 marzo 2024

Fisco, rate più lunghe, ma nessuno stralcio dopo 5 anni. Stangata per i giochi online

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo, che implementa le deleghe fiscali sul sistema della riscossione.  Fisco, rate più lunghe, ma nessuno stralcio dopo 5 anni. Stangata per i giochi online Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia
Redazione Verità&Affari
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Da una parte si punta a snellire il processo di recupero delle somme dovute allo Stato, offrendo l’opportunità di rate più lunghe per i contribuenti. Dall’altra ad alleggerire il cosiddetto “magazzino della riscossione” che al 31 dicembre 2023 contava oltre 1200 miliardi di debiti da riscuotere. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo, che implementa le deleghe fiscali riguardanti il riordino del sistema nazionale della riscossione. 

Il provvedimento prevede, innanzitutto, che le cartelle notificate dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro i successivi 5 anni potranno essere automaticamente rimosse dal cosiddetto “magazzino della riscossione”. Questa azione è particolarmente rilevante, considerando che negli oltre 1.200 miliardi, ci sono anche quelli verso persone defunte, nullatenenti o non più reperibili. Dopo cinque anni i debiti non saranno cancellati, ma l’ente creditore potrà o gestire autonomamente la riscossione coattiva delle somme scaricate, o affidarla a soggetti privati attraverso una gara pubblica o riaffidarla all’Agenzia delle Entrate per 2 anni, nel caso in cui emergano nuovi e significativi elementi reddituali del debitore.

Per quanto riguarda, invece, i debiti inferiori o pari a 120.000 euro, sarà concessa un’ulteriore dilazione rispetto alle attuali 72 rate mensili, secondo questa scaletta: nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili, nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili, nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili, dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere fino a 120 rate mensili. Un approccio, che è stato definito dal governo come “‘fisco amico'”, che si propone di dare ai cittadini la possibilità di onorare i propri debiti ratealmente e in più tempo.

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto legislativo sui giochi online. Le modifiche apportate al quadro normativo introducono norme più rigorose, con maggiore attenzione sui concessionari operanti in Italia. Ma l’aspetto più significativo del decreto è il sensibile aumento dei canoni, che serviranno per finanziare le iniziative di contrasto alla ludopatia. In particolare è previsto un Canone una tantum, che passerà da precedenti 250.000 euro a 7 milioni di euro, evidenziando un aumento significativo del 2.800%. Un Canone annuale, che sarà fissato al 3% dei ricavi netti di ogni concessionario, raddoppiando rispetto ai livelli precedenti, ed una Fee annuale, corrispondente allo 0,2% dei ricavi netti dei concessionari.

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