Caro bollette, quanto si pagherà e cosa ci aspetta questo inverno
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CronacaPrimo piano Lun 22 agosto 2022

A casa 226 euro al mese, un ristorante pagherà le bollette il 500% in più: cosa dobbiamo aspettarci questo inverno

Un cliente domestico nel mese di dicembre del 2020 ha pagato l’elettricità poco meno di 50 euro. La cifra è una media tra tutte le utenze. A casa 226 euro al mese, un ristorante pagherà le bollette il 500% in più: cosa dobbiamo aspettarci questo inverno
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

L’aumento delle bollette d’inverno

Un cliente domestico nel mese di dicembre del 2020 ha pagato l’elettricità poco meno di 50 euro. La cifra è una media tra tutte le utenze, seconde case incluse, ma l’aumento del prezzo negli ultimi mesi dà l’idea dello tsunami che ha investito la nostra economia. Ebbene lo scorso giugno quel cliente domestico medio per l’elettricità pagava più del doppio, a luglio ha pagato 153 euro, ad agosto pagherà intorno ai 165 euro e questo inverno, ipotizzando che il prezzo del gas si attesti sui 250 euro al chilowattora, pagherà in media 197 euro al mese.

Se poi il prezzo sul listino di Amsterdam toccasse i 300 euro (non una eventualità improbabile, considerando che venerdì scorso ha superato la soglia dei 260 euro) la bolletta mensile lieviterebbe a 226 euro. Un incremento del 352% rispetto ai 50 euro di due anni fa da cui eravamo partiti, e che rispecchiano il costo mensile medio dell’elettricità degli anni precedenti, come spiega a Verità&Affari Diego Pellegrino, portavoce di ARTE, l’Associazione di Reseller e Trader dell’energia, che rappresenta 140 aziende con più di 14 mila addetti, oltre 3 miliardi di fatturato aggregato e più di 1,3 milioni di contatori in fornitura. Basandosi sui dati dell’autorità regolatoria Arera, Pellegrino ha simulato gli aumenti che dovranno sostenere nei prossimi mesi non solo le utenze domestiche, ma anche le piccole e le medie partite Iva.

Un bar o un negozietto

Per piccole partite Iva si intende un bar, ma anche un piccolo negozio di alimentari. Per i gestori di queste attività il costo dell’elettricità nel dicembre 2020 era stato di 232 euro. Per la stessa voce, in questi ultimi mesi questi piccoli imprenditori hanno dovuto sborsare molto di più: a giugno di quest’anno il prezzo era lievitato a 346 euro, saliti a 515 euro a luglio, che ad agosto saliranno ulteriormente a 556 euro. Con un prezzo del gas a 250 euro, quest’inverno la bolletta mensile sarà di 663 euro, mentre se il gas toccherà i 300 euro la bolletta lieviterà a 760 euro. In quest’ultimo caso, rispetto al Natale del 2020 l’incremento sarebbe del 227%.

Un ristorante o un supermercato

Ultimo esempio: una media partita Iva (e cioè un grande ristorante, oppure un supermercato di piccole o medie dimensioni) pagava 2.174 euro di elettricità alla fine del 2020, ha pagato più del doppio (5.315 euro) lo scorso giugno e 8.305 euro a luglio, pagherà 9.033 euro ad agosto, e infine questo inverno nello scenario migliore dovrà versare 10.932 euro e in quello peggiore 12.658 euro. Se così fosse, l’incremento da dicembre 2020 sarebbe addirittura del 482%.

«L’inflazione galoppa, trascinata dagli incontenibili aumenti di luce e gas, e stiamo assistendo ad un’Europa inerme e succube, esattamente al pari del nostro governo», commenta Pellegrino. «Le scelte completamente sbagliate di politica energetica ci stanno mettendo in ginocchio e stanno aprendo l’Europa intera allo “shopping” da parte di Paesi che si stanno arricchendo alle nostre spalle, approfittando di questo scenario per noi invece catastrofico. A questo si aggiunge la guerra tra Russia e Ucraina, che ha messo il carico su una situazione che era però già da tempo compromessa». Misure come quelle contenute nei cosiddetti decreti aiuti sono insufficienti, sottolinea il portavoce di ARTE, spiegando che, di fatto, il governo restituisce ai consumatori la metà di quanto, grazie all’aumento vertiginoso dei prezzi, incassa in più dall’Iva.

Dimezzare i prezzi forse si potrebbe

Secondo lui ci sarebbe il modo di intervenire per addirittura più che dimezzare il prezzo unico nazionale dell’energia, che al momento si aggira attorno ai 500 euro per megawattora (MWh) e che nel biennio 2019-2020 si attestava attorno ai 50 euro. «Nell’immediato un intervento efficace sarebbe quello di disaccoppiare dal meccanismo di formazione del prezzo della borsa elettrica le fonti rinnovabili dalle fonti fossili; il che consentirebbe di recuperare almeno 100 euro/MWh, grazie al beneficio che le rinnovabili potrebbero dare.

Oggi, al contrario, stiamo insensatamente pagando come se i kWh delle rinnovabili fossero ottenuti bruciando gas (a valori ormai pazzeschi) e dovessero pagare gli oneri di CO2 a carico dei produttori che inquinano». In secondo luogo, e a proposito, «eliminare temporaneamente gli oneri CO2 ci permetterebbe di recuperare subito altri 100 euro/MWh circa. Mentre altri 100 euro/MWh sono il differenziale che abbiamo oggi rispetto agli altri paesi europe, quindi pura speculazione, da bloccare con un cap sui prezzi».

Vasto programma, dirà qualcuno. Sulla battaglia per introdurre un tetto al prezzo del gas, peraltro senza definire che cosa intendesse nello specifico con questa misura, il governo Draghi in Europa finora è rimasto isolato. Di certo. però. andare avanti con questi numeri non sembra possibile. Racconta Pellegrino: «Alcuni clienti albergatori mi chiedono di dar loro una mano a rivedere le tariffe della prossima stagione estiva, vogliono capire quanto pagheranno. A loro mi permetto di dire che con questi valori è semplicemente inutile mettersi fare calcoli: con dodici mesi a questi prezzi, né le famiglie riusciranno a pagare il riscaldamento e la luce, né le imprese riusciranno a scaricare sul prodotto finito il costo dell’energia. Con dodici mesi a questi prezzi il paese è finito».

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