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AperturaMondo Mer 13 dicembre 2023

Cop28, c'è l'accordo: addio ai combustibili fossili entro il 2050

Approvato il bilancio degli impegni che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. A favore tutti i 198 partecipanti Cop28, c'è l'accordo: addio ai combustibili fossili entro il 2050
Redazione Verità&Affari
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Tutti i 198 partecipanti alla Cop28 (197 Stati più l’Unione europea), la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, hanno approvato il Global Stocktake, il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. Si tratta dell’ultima bozza che era stata presentata, che chiede di “transitare fuori dai combustibili fossili” e accelerare “l’azione in questo decennio critico“. L’accordo prevede l’azzeramento delle emissioni e l’addio ai combustibili fossili entro il 2050. L’approvazione è avvenuta subito dopo l’apertura della plenaria ed è stata accolta con un applauso.

La Cop28 si sarebbe dovuta chiudere ufficialmente ieri. I 197 Paesi presenti più l’Unione europea, che dal 30 novembre stanno partecipando ai negoziati, sono stati invece nuovamente chiamati alla ricerca di un accordo di compromesso sulla nuova bozza che sia meno ‘deludente’ della precedente. Non è infatti stata richiesta una vera votazione, né l’unanimità, tuttavia un via libera che vale come impegno. Alle 9.30 di Dubai (le 6:30 italiane) è iniziata la riunione plenaria fondamentale, convocata dal presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, dove si auspicava l’approvazione “per consenso” all’ultimo testo del ‘Global stocktake’ diffuso in nottata. Proprio il presidente aveva parlato di un accordo “storico” che segnasse “la svolta” sull’abbandono dei combustibili fossili, in linea con quanto indicato dalla scienza secondo cui sono all’origine della crisi climatica e degli eventi meteo estremi.

Un fronte ‘ambizioso’ di circa 130 Stati – composto dall’Ue e da varie alleanze che vanno dalle piccole isole-stato agli Usa e l’Australia – ha presentato al presidente della Conferenza un ‘paper’ con ‘le modifiche’ su tre punti: uscita dai combustibili fossili (phaseout), finanza e misure sugli aiuti. “Vogliamo che questa Cop segni l’inizio della fine dei combustibili fossili”, ha affermato il commissario europeo al Clima Wopke Hoekstra.

È la prima volta che in un testo della Conferenza delle parti è incluso il termine ‘combustibili fossili’, manca però la dicitura phasingout, sostituita da transitioning away (fuoriuscita graduale). Ma il “transition away” è solo un elemento, per quanto cruciale, del punto 28 del testo dedicato ai combustibili fossili e alla mitigazione delle emissioni. La bozza di 21 pagine al punto 28 “riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso degli 1,5 gradi e invita le parti a contribuire agli sforzi globali, secondo modalità determinate a livello nazionale, tenendo conto dell’accordo di Parigi”.

Tra le azioni indicate è confermata la richiesta di “triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di efficienza energetica entro il 2030”, accelerare gli sforzi verso la riduzione graduale dell’energia prodotta dal carboneunabated, cioè enza tecnologia di cattura e stoccaggio. Il testo allo stesso articolo invita ad “accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzare combustibili a zero e a basso contenuto di carbonio ben prima o intorno alla metà del secolo”.

E ancora, si conferma come nella bozza precedente di “accelerare le tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui, tra l’altro, energierinnovabili, nucleare, tecnologiedi abbattimento e rimozione” delle emissioni “come la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo del carbonio in particolare nei settori ‘hard to habate’, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio”.

Il documento della Presidenza della Cop28 propone anche di accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni. Infine, l’articolo 28 chiede di eliminare gradualmente “nel più breve tempo possibile sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o la transizione giusta, nel più breve tempo possibile”.

Il documento “di compromesso” è il risultato di consultazioni con le parti dopo che un precedente testo aveva creato una spaccatura con un gruppo di paesi dell’Opec, tra cui Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e Russia, che si erano opposti all’ipotesi di phaseout, cioè all’uscita dalle fonti fossili.

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