Il fisco verso la riforma, ecco come si pagheranno le tasse in futuro
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EconomiaIn evidenza Sab 17 giugno 2023

Fisco verso la riforma, ecco come si pagheranno le tasse in futuro

Nella riforma nuove modalità di imposizione fiscale che nel lungo periodo si possa arrivare a una flat tax. Fisco verso la riforma, ecco come si pagheranno le tasse in futuro
Redazione Verità&Affari
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 “L’anno scorso abbiamo affrontato il tema della giustizia tributaria e ai primi di agosto è passata la riforma e speriamo che tra qualche anno si vedano i frutti di questo provvedimento legislativo. Quest’anno affrontiamo i temi della riforma della delega fiscale. In questa prima parte affronteremo le tematiche legate al disegno di legge”. Lo ha detto Guglielmo Maisto, Funding Partner dello studio Maisto e Associati aprendo il dibattito istituzionale dell’evento “The italian tax reform: challenges and opportunities” coordinato dallo Studio in occasione della Legal Community Week.

All’evento ha partecipato anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “Ci sono una serie di misure incluse nella delega. Già nei primi articoli, quelli dei principi generali, si dice espressamente che la legislazione tributaria dovrà uniformarsi alle regolamentazioni in particolare dei principi europei, rivedere i meccanismi della residenza di persone fisiche e società, imposte sui redditi da rivedere in particolare per le società la qualificazione fiscale delle entità estere sulla base dei principi della giurisdizione di appartenenza; si rivedrà la disciplina delle perdite finali alla luce della disciplina dell’UE come anche quella degli interessi passivi con deduzione integrale. Altre misure di fiscalità internazionale sono contenute nei punti indiretti, come misure in termini di esenzione e detrazione”.

Il testo unico

Prosegue Leo: “Anche sul tema doganale adegueremo al testo unico per renderlo coerente con le norme dell’UE lavorando anche per lo sportello unico doganale e dei controlli che rendano i processi più semplici e veloci. Altri due aspetti importanti saranno quello del reshoring, quindi cercare di incentivare le imprese che intendono venire nel territorio nazionale per svolgere attività produttiva, imprese che si sono trasferite all’estero dando loro maggiori elementi di certezza, semplificazione e compatibilmente con le risorse finanziarie ridurne il carico impositivo. Ma anche per le persone fisiche che intendono dall’estero stabilirsi nel territorio italiano – stiamo lavorando in termini di cooperative compliance: pensiamo di rafforzare una struttura centrale per l’agenzia delle entrate che possa dialogare in modo più diretto con cittadini esteri che vengono in Italia e vogliono fissare la propria residenza nel territorio per avere regole certe sul loro carico fiscale”.

“Delega estremamente puntuale nell’affrontare i temi che ci portiamo dietro per quel che riguarda il diritto penale dalla prima legge, la cosiddetta “manette agli evasori” dove già la definizione la diceva lunga su come il legislatore intendesse regolamentare il fenomeno fiscale sotto il profilo sanzionatorio. La legge 516 dell’82 fu intitolata così per incutere timore e ribadire l’effetto intimidatorio. Era appunto solo un effetto. Non è dubbio che oggi la delega affronta con spirito diverso il tema fiscale” , afferma Paola Severino, presidente Scuola nazionale dell’amministrazione, vicepresidente della Luiss Guido Carli.

Il senso della riforma

“Da una parte – sottolinea – si propone di eliminare contraddizioni che ci sono nell’ordinamento tributario tra aspetto amministrativo, sanzionatorio e penale, dall’altra parte tende a ridurre quella particolarità del diritto tributario che l’ha resa una materia specialistica. L’insegnamento volto a dire “chi non paga le tasse deve essere punito” ci renderebbe tutti felici se fosse davvero così. La verità è che le tasse le continuiamo a pagare correttamente in pochi. È l’evasione totale, di alcune categorie professionali che ci preoccupano di più anche sotto il profilo pensionistico. Se non contribuisce reca un danno irreparabile alla comunità. È anche cambiando strategia che si può ottenere un migliore rapporto tra fisco e comunità economica – societaria”.

Per Marco Osnato, presidente Commissione Finanze, Camera dei deputati, “la delega è un provvedimento importante, a cuore degli interessi del Parlamento e degli operatori del settore. È un momento di svolta per questa legislatura”.

“Le sfide – ha aggiunto – partono da una considerazione di necessità, di avere una riforma fiscale e di certezza di diritto evitando dispersioni, con il tentativo di arrivare a testi unici per la certezza del diritto sullo scenario internazionale. Poi ci sono sfide di prospettiva, nuove modalità di imposizione fiscale che nel lungo periodo si possa arrivare a una flat tax che non è una favola come qualcuno vuole far credere ma è una omogenizzazione di una serie di situazioni forfettarie che già esistono nel nostro ordinamento e che quindi con una valutazione importante di detraibilità si possono rendere di più facile applicazione. Altra sfida importante è quella di incentivare investimenti all’interno delle realtà aziendali noi crediamo che ci sia una possibilità in questo momento che l’Italia si stia incanalando verso una produttività maggiore che ritengo sia uno di quegli agenti che possa assecondare questo momento di competitività. Questo potrà portare a nuove assunzioni, dalle ultime statistiche si vede una disoccupazione in calo e un aumento dell’occupazione, anche se rimane un dato ancora elevato di inattivi e questo ci deve far riflettere. Il fisco è uno degli agenti positivi che può migliorare le performance delle nostre aziende. Si può immaginare di arrivare anche a una capacità aggregativa del sistema di PMI che in Italia rappresentano un tessuto economico forte ma che oggi rischia di diventare critico sulla competitività internazionale”. (Teleborsa)

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