Il 2023 d'oro delle banche italiane, 23,9 miliardi di utili
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ApprofondimentiEconomia Lun 19 febbraio 2024

Il 2023 d'oro delle banche italiane, 23,9 miliardi di utili

Il 2023 è stato un anno d'oro per il sistema bancario italiano grazie alla crescita del margine d'interesse. Il 2023 d'oro delle banche italiane, 23,9 miliardi di utili BANCA
Redazione Verità&Affari
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Il 2023 è stato un anno d’oro per il sistema bancario italiano grazie alla crescita del margine d’interesse, alla riduzione delle rettifiche sui crediti e alla maggiore produttività. Stando alle analisi del Centro Studi Uilca Orietta Guerra il settore ha ottenuto il miglior risultato economico degli ultimi dieci anni. L’utile contabile cresce complessivamente del 72,5% e si attesta a 23,9 miliardi di euro (10 mld in più rispetto al 2022, che conteneva il badwill negativo di circa 1 mld su Bper per l’acquisto di Carige).

I ricavi registrano un aumento del 19,1%, con il margine d’interesse che sale del 45,9% e le commissioni che diminuiscono del 2%, mentre i costi operativi aumentano dell’1,9%. A trainare la crescita dei ricavi nell’anno è stato l’incremento dello spread fra tassi attivi sugli impieghi e tassi passivi sui depositi che, tuttavia, sta diminuendo soprattutto per le migliori condizioni offerte alla clientela su depositi e conti correnti. I dati dei nove istituti di credito esaminati da Uilca – con indicatori come CET1, il LCR e il NSFR – evidenziano, anche grazie alla decisione delle banche di rafforzare il patrimonio in alternativa al pagamento della tassa sui cosiddetti extraprofitti, una solidità del sistema bancario superiore a quanto richiesto dall’European Banking Authority (Eba)

Per il segretario generale Uilca Fulvio Furlan i risultati record, oltre a remunerare gli azionisti e rafforzare patrimonialmente le banche, hanno permesso di raggiungere un importante rinnovo contrattuale, che sta riscuotendo il consenso delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee. “Il settore del credito si conferma quindi centrale per favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese”, osserva Furlan. “In quest’ottica riteniamo che debba ulteriormente crescere il ruolo sociale delle banche – a sostegno di famiglie, imprese e territori, soprattutto quelli in maggiore difficoltà – anche mantenendo la presenza di sportelli bancari. La nostra campagna Chiusura filiali? No, grazie ha portato a un tavolo di lavoro al Cnel con le parti sociali, Abi e le istituzioni politiche. É un primo importante passo per trovare soluzioni condivise che passano dalla necessità di monitorare il fenomeno, considerando anche la presenza delle banche di Credito Cooperativo, con Osservatori organizzati a livello regionale”. (Teleborsa) 

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