Cala la raccolta, su i prestiti alle imprese: il rapporto di ottobre dell'Abi
È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022 sul mese di ottobre. ANTONIO PATUELLI PRESIDENTE ABIIl rapporto mensile dell’Abi
In Italia, ad ottobre 2022, la dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,2 per cento su base annua. È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono lievemente aumentati, nello stesso mese, di 1,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +0,1 per cento su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 8,3 miliardi di euro in valore assoluto, pari a -2,9 per cento.
I tassi d’interesse
Il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,52 per cento (0,49 per cento nel mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,37 per cento (0,34 per cento nel mese precedente); del tasso sui Pct, che si colloca all’1,39 per cento (1,28 per cento il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,96 per cento (1,91 per cento nel mese precedente). Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie, ad ottobre 2022, in Italia risulta pari a 226 punti base (198 nel mese precedente), inferiore rispetto gli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).
Le sofferenze
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a settembre 2022 sono 16,2 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, ma in aumento di circa 0,8 miliardi rispetto a settembre 2021, anche se in calo di 72,6 rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. Il valore del rapporto sofferenze nette su impieghi totali è lo 0,92 per cento a settembre 2022, rispetto allo 0,89 per cento di settembre 2021 (4,89 per cento a novembre 2015).
Prestiti per famiglie e imprese
I prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 3,4 per cento rispetto a un anno fa (4,3 per cento a settembre). È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A settembre 2022, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 4,4 per cento su base annua. L’aumento è del 4,2 per cento per i prestiti alle famiglie.