Cala la raccolta, su i prestiti: il rapporto di ottobre dell'Abi
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Economia Mar 15 novembre 2022

Cala la raccolta, su i prestiti alle imprese: il rapporto di ottobre dell'Abi

È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022 sul mese di ottobre. Cala la raccolta, su i prestiti alle imprese: il rapporto di ottobre dell'Abi ANTONIO PATUELLI PRESIDENTE ABI
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il rapporto mensile dell’Abi

In Italia, ad ottobre 2022, la dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,2 per cento su base annua. È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono lievemente aumentati, nello stesso mese, di 1,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +0,1 per cento su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 8,3 miliardi di euro in valore assoluto, pari a -2,9 per cento.

I tassi d’interesse

Il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,52 per cento (0,49 per cento nel mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,37 per cento (0,34 per cento nel mese precedente); del tasso sui Pct, che si colloca all’1,39 per cento (1,28 per cento il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,96 per cento (1,91 per cento nel mese precedente). Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie, ad ottobre 2022, in Italia risulta pari a 226 punti base (198 nel mese precedente), inferiore rispetto gli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

Le sofferenze

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a settembre 2022 sono 16,2 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, ma in aumento di circa 0,8 miliardi rispetto a settembre 2021, anche se in calo di 72,6 rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. Il valore del rapporto sofferenze nette su impieghi totali è lo 0,92 per cento a settembre 2022, rispetto allo 0,89 per cento di settembre 2021 (4,89 per cento a novembre 2015).

Prestiti per famiglie e imprese

I prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 3,4 per cento rispetto a un anno fa (4,3 per cento a settembre). È quanto emerge dal rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana (Abi) di novembre 2022. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A settembre 2022, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 4,4 per cento su base annua. L’aumento è del 4,2 per cento per i prestiti alle famiglie. 

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