Proroga dello smart working e fringe benefit, ecco tutte le novità
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AperturaEconomia Ven 09 giugno 2023

Proroga dello smart working e fringe benefit, ecco tutte le novità

Smart working, trattamento fiscale dei fringe benefit e detassazione dei contributi previdenziali ai badanti, le ultime novità del dl Lavoro. Proroga dello smart working e fringe benefit, ecco tutte le novità
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

La proroga dello smart working, il trattamento fiscale dei fringe benefit e la detassazione dei contributi previdenziali pagati ai badanti. Sono queste alcune delle novità che arrivano con il dl Lavoro, attualmente all’esame della Commissione Affari sociali e sanità del Senato, pronto per l’approdo in Aula 13 o 14 giugno.

Smart working fino al 31 dicembre

Arriva ancora una proroga dello smart working nel privato – i lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni potranno mantenere questa modalità di lavoro sino al prossimo 31 dicembre – mentre nel pubblico impiego si sta ancora ragionando sulla proroga, perchè si sta ragionando sulle coperture e manca ancora il via libera del ministro della PA, Paolo Zangrillo.

Detassazione fringe benefit

Per i fringe benefit, cioè le misure di welfare aziendale riconosciute dalle aziende ai dipendenti, viene mantenuta una soglia esentasse di 3mila e solo per i lavoratori dipendenti con figli. È stata però introdotta l’esenzione per la parte contributiva grazie ad uno stanziamento di 190 milioni di euro.

Decontribuzione per badanti

Arriva la detassazione dei contributi per i badanti. L’emendamento prevede l’esenzione al 100% dei contributi previdenziali, per un periodo di tre anni – dal 2023 al 2025 – e con un massimale di 3 mila euro, a favore di badanti neo assunte he assistono anziani non autosufficienti o in caso di trasformazione a tempo indeterminato (stabilizzazione) di un contratto di “lavoro domestico con mansioni di assistente a persona non autosufficiente con più di 65 anni”.

Genitori con figli sotto 14 anni

I beneficiari dell’assegno di inclusione che abbiano figli minori di 14 anni d’età potranno rifiutare un contratto di lavoro a tempo indeterminato se supera gli 80 chilometri o non è raggiungibile in 2 ore con i mezzi pubblici. Un emendamento che deroga alla norma generale secondo cui il beneficiario dell’assegno di inclusione è obbligato ad accettare un’offerta di lavoro a tempo indeterminato senza limiti di distanza.

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