Urso all'attacco di Stellantis: "Deve produrre più auto in Italia"
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EconomiaIn evidenza Lun 19 giugno 2023

Urso all'attacco di Stellantis: "Deve produrre più auto in Italia"

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiede al gruppo ex-Fiat di impegnarsi di più nel nostro Paese Urso all'attacco di Stellantis: "Deve produrre più auto in Italia" ADOLFO URSO MINISTRO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Adolfo Urso ancora in pressing su  Stellantis

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha affermato che tra governo e il gruppo automobilistico italo-francese  “è necessario, un accordo di transizione per aumentare la produzione di auto di modelli innovativi nel Paese e accompagnare l’indotto nella riconversione”.   

L’Italia e il Paese con il delta maggiore tra quello che viene prodotto in Italia e quello che assorbe il mercato italiano” ha spiegato Urso,al termine dei tavoli con i sindacati su automotive, elettrodomestico ed ex Ilva. “I numeri parano chiaro. Gli ultimi incentivi sono andati per l’80% a macchine prodotte all’estero, di cui il 40% a Stellantis, la meta di questa percentuale a macchine prodotte all’estero. Fino a oggi ogni 5mila euro di incentivi 4mila sono andati a macchine realizzate all’estero” ha aggiunto. 

“Ci vuole l’impegno a produrre di più. Abbiamo il parco auto più vecchio d’Europa, ancora il 25% del nostro parco auto e Euro 0, 1, 2 e 3. Dobbiamo consentire a chi ha macchine datate e inquinanti di cambiare l’auto – ha detto ancora il ministro. – Questo significa fare una transizione e rispettare l’ambiente oltre che aiutare chi ne ha bisogno. Questo ci porta a dire che e necessario che la produzione in Italia aumenti in modo significativo da subito, per rispondere alle richieste del mercato dei prodotti che il mercato e disponibile ad assorbire”.

Il benvenuto ad altre case automobilistiche

Il ministro si augura poi che l’industria automobilistica italiana non sia targata solo Stellantis. “Serve questo grande accordo con loro – ha concluso il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy – visto che si tratta dell’ unica casa automobilistica del Paese. Poi ovviamente le condizioni di mercato sono tali che c’é lo spazio per una seconda una terza una quarta casa automobilistica, soprattutto sull’elettrico”.

Un gruppo ormai troppo francese

Soltanto pochi giorni fa c’era stata un’altra forte presa di posizione del ministro nei confronti del gruppo ex-Fiat. “Oggi Stellantis produce 1 milione di autovetture in Francia e solo 473mila in Italia –  aveva detto Urso. – Bisogna portare anche in Italia i livelli produttivi a 1 milione di auto riducendo quello che oggi è un gap insostenibile tra produzione e mercato nazionale».

Urso, facendo riferimento alla presenza dello Stato francese attraverso la banca pubblica di investimento Bpi France, fin dall’origine dentro Psa, e poi con una quota a parte, aveva parlato senza mezzi termini  di una “tenaglia” che stringe Stellantis e la porta ad elaborare strategie che privilegiano il Paese transalpino. Per il ministro si tratta dunque di “una fusione che nata come paritaria lo è stata sempre meno”. 

E Stellantis rilancia la palla

Una risposta, anche se indiretta è arrivata dallo stesso numero uno del gruppo automobilistico Carlos Tavares che è tornato a parlare del futuro del settore automobilistico, in un’intervista all’agenzia Bloomberg.  Tavares chiede ai governi europei, sempre più interessati ad attirare nuove produzioni e investimenti, di  offrire agevolazioni di varia natura e cercando di convincere Case e imprenditori a scegliere uno Stato invece di un altro.  La Francia, secondo la stessa Bloomberg, starebbe facendo dirette pressioni  su Stellantis per aprire una linea produttiva di un modello elettrico compatto sul territorio francese.

Un altro indizio della “trazione” sempre più francese del gruppo e che rendono di ancor più drammatica attualità le parole del ministro italiano delle Imprese. 

 

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