La Borsa di Milano nonostante il ribasso è la migliore d'Europa
La Borsa di Milano perde lo 0,4% di cui circa la metà (-0,23%) deriva dal pagamento dei dividendi di molte società. Bene le banche BORSA PIAZZA AFFARILa settimana comincia in ribasso dopo i record di venerdì
Chiusura in rosso, pur se sopra i minimi di giornata, per le Borse europee, “orfane” di Wall Street (ferma per la festività del Juneteenth che celebra l’emancipazione e la liberazione degli schiavi. Dopo i massimi da un mese toccati la settimana scorsa, sugli indici continentali le vendite sono scattate fin dalle prime ore, innescate dal taglio di Goldman Sachs alle stime di crescita cinesi per l’anno in corso (da +6% a +5,4%).
La sfilata dei banchieri centrali non è finita
Gli investitori continuano a guardare alle banche centrali: dopo la pausa della Federal Reserve nei rialzi dei tassi e una Bce che, invece, tira dritto sulla via di una strategia aggressiva, l’attenzione è già sulle notizie che arriveranno questa settimana dalla Bank of England, dalla Banca centrale svizzera e, soprattutto, dall’audizione parlamentare del numero uno della Fed, Jerome Powell. Così alla chiusura Parigi ha ceduto l’1%, Francoforte lo 0,96%, Londra lo 0,7% circa, Madrid lo 0,8% e Amsterdam lo 0,48. Milano (-0,39%) è stata la migliore, solo marginalmente penalizzata dallo stacco cedole di quattro big (Poste, Terna, Snam ed Hera), cosa che ha pesato per un -0,23% sull’andamento del Ftse Mib.
Bene le banche
Sull’indice principale bene le banche (Bper +3%, Unicredit +2,27% e Mps +1,53%) e Telecom (+1,39%), con il cda impegnato da oggi a esaminare le nuove offerte sulla rete infrastrutturale. Sotto i riflettori, ma con ribassi moderati, Pirelli (-1,06%): il governo italiano ha esercitato i poteri di Golden Power sul patto parasociale tra i cinesi di Sinochem e la holding Camfin imponendo paletti stringenti sulla governance e su eventuali influenze di Pechino in materia di tecnologie e sistemi informatici dell’azienda della Bicocca. Il mercato si interroga ora sulle prossime decisioni del socio cinese.
Spread a 160 punti
L’euro si conferma sopra la soglia degli 1,09 e tratta a 1,0923 dollari (1,0927 in avvio, da 1,093 venerdì). Euro/yen a 154,901 (154,91 in apertura, da 154,76). Dollaro/yen a 141,823 (141,76 in avvio, da 141,64). Il prezzo del greggio scende sui timori di un rallentamento dalle domanda in Cina, ma riduce i ribassi rispetto alle ore precedenti: il contratto del Wti consegna agosto tratta a 71,32 dollari al barile (-0,85%) e la stessa scadenza del Brent a 76,08 dollari (-0,67%). Il gas, dopo un avvio in discesa dell’11%, azzera le perdite nel finale e cede lo 0,02% a 35 euro al megawattora. Infine, spread in rialzo a 160 punti, contro i 157 della chiusura di venerdì, con il rendimento al 4,12%, contro il 4,03% precedente.