Carburanti, l'appello dei consumatori: "Il governo tagli le accise"
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EnergiaPrimo piano Mar 29 agosto 2023

Carburanti, l'appello dei consumatori: "Il governo tagli le accise"

L'Unione nazionale consumatori chiede un intervento immediato del governo per contenere il rincarp dei carburanti Carburanti, l'appello dei consumatori: "Il governo tagli le accise"
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,948 euro al litro, il gasolio a 1,847 euro al litro. I dati settimanali pubblicati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), confermano il caro-rientro dalle ferie estive denunciato dalle associazioni dei consumatori.

La benzina raggiunge nell’ultima settimana 1,947 euro al litro, il gasolio 1,847 euro, con un incremento in appena tre mesi del +7,7% per la verde e addirittura del +12% per il diesel – analizza Assoutenti –. Rispetto a maggio un pieno di benzina costa oggi agli automobilisti 7 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10 euro.

L’appello all’esecutivo

“La stangata sul rientro degli italiani dalle vacanze estive da noi denunciata trova piena conferma nei dati forniti oggi dal Mase – afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi –. Ci aspettavamo dal Consiglio dei ministri di ieri misure sui carburanti, a partire dal taglio delle accise in caso di prezzi superiori ai 2 euro al litro, ma per adesso sul tema il Governo sembra rimanere silente.

Di certo la possibilità di un bonus benzina per i nuclei meno abbienti, provvedimento che sarebbe allo studio dell’esecutivo, non appare la soluzione al problema: infatti i listini dei carburanti devono scendere per tutti, in particolare per il trasporto merci, in considerazione degli effetti disastrosi dei rialzi alla pompa sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari che stanno già subendo le conseguenze del caro-benzina. È per questo che il Governo deve tagliare automaticamente le accise quando i listini dei carburanti superano i 2 euro al litro”.

Intanto il caro benzina pesa sui bilanci di famiglie e imprese

“Prosegue l’agosto rovente sul fronte dei prezzi dei carburanti! La benzina si conferma ai livelli più alti dalla rilevazione settimanale del 18 luglio 2022, mentre per il gasolio non si aveva un prezzo così alto dal 13 febbraio 2023, oltre 6 mesi fa. Insomma, il fallimento della pubblicazione del prezzo medio – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – è ora sotto gli occhi di tutti, anche se all’epoca eravamo stati i soli, insieme all’Antitrust, ad averlo previsto, evidenziando che la mediana della distribuzione dei prezzi è inferiore alla media, ossia sono di più i distributori virtuosi che avendo comunque un prezzo sotto la media sono ora invogliati a farlo lievitare fino ad avvicinarsi alla media rispetto a quelli esosi e cari incentivati ad abbassare i loro listini, con il brillante risultato di livellare i prezzi verso l’alto”. 

“Anche se nell’ultima settimana i prezzi sono saliti solo dello 0,1%, avendo già raggiunto nelle settimane passate livelli stratosferici, dalla fine di luglio un litro di benzina è rincarato di quasi 5 cent (4,977 cent), pari a 2 euro e 49 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rialzo è di oltre 10 cent al litro (10,125 cent), pari a 5 euro e 6 cent a rifornimento – prosegue -. Insomma, il rientro dalle vacanze è costato agli italiani il 2,6% in più per chi ha un’auto a benzina e il 5,8% per chi ha una vettura a gasolio. Secondo i dati di oggi del Mimit, invece, in autostrada dal 1° agosto l’incremento è stato del 2% per la benzina e del 4,5% per il gasolio. Dati, però, che, pur considerando le differenti metodologie, anche temporali, non collimano con quelli ben più alti e verosimili del Mase, che da decenni pubblica le medie settimanali”.

Delusione per l’ultimo incontro del consiglio dei ministri 

Ci aspettavamo che il Governo ieri prendesse provvedimenti contro il caro carburanti e invece continua a lavarsene le mani, preferendo continuare a incassare miliardi, visto che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva. Basterebbe una riduzione di 5 cent sulle accise, un quinto dello sconto di Draghi, per riportare la benzina sotto 1,9 euro al litro (1,887) e il gasolio sotto 1,8 euro (1,786), con un costo di 200 milioni al mese per l’Erario. Evidentemente il ministro Giorgetti quei soldi preferisce incassarli, considerando gli automobilisti dei polli da spennare”.

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