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EspertiPrimo piano Mar 20 febbraio 2024

Previdenza, Plannix: italiani immobilizzati dalle preoccupazioni

Il 93% degli italiani valuta la possibilità di integrare la pensione con piani di risparmio privati, ma solo il 25% si affida a un consulente. Previdenza, Plannix: italiani immobilizzati dalle preoccupazioni
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Il 93% degli italiani valuta la possibilità di integrare la pensione con investimenti o piani di risparmio privati, ma solo il 25% ha fatto analizzare la propria situazione previdenziale da un consulente esperto. Il 59% dei nostri connazionali teme di ricevere un importo insufficiente, il 26% di raggiungerla in tarda età e il 9% di non poterla addirittura percepire. Il 15% di loro, però, non sa a che età andrà in pensione e il 34% non è in grado di quantificare i contributi che versa in un anno. Il 47% del campione ha calcolato o fatto stimare il valore mensile netto della propria pensione: il 36% delle persone prevede di poter percepire tra i 1000 e i 1500 euro, il 22% tra i 1500 e i 2000, il 22% oltre i 2000 e il 18% meno di 1000 euro netti. In generale, il 29% degli intervistati si dice poco informato, il 52% mediamente informato e il 20% molto informato.

Sono i dati che emergono dall’Osservatorio sulla Previdenza 2024 di Plannix, prima piattaforma tecnologica di pianificazione finanziaria personale e Fintech Company nata nel 2022 a San Francisco da un’idea di Luca Lixi, consulente finanziario indipendente e fondatore di Plannix, la prima community in Italia di finanza personale e investimenti su Facebook seguita da più di 35 mila persone. L’analisi è stata condotta su un campione di 1322 risponditori impiegati come dipendenti pubblici o privati, lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori e pensionati provenienti da tutta la Penisola e con un livello di istruzione dalla licenza media al master universitario.

“I più preoccupati non sono tanto i ventenni, per cui l’evento pensione è oggettivamente lontano, quanto i giovani tra i 35 e i 40 anni, che sono entrati in una fase di consapevolezza, aiutati dalla costruzione di una nuova famiglia, dalla nascita e crescita dei figli, o dall’invecchiamento dei genitori; tutte cose che portano ad essere maggiormente responsabili e previdenti. Se non si è già iniziato prima, come peraltro consigliabile, questo è il momento giusto per mettere in priorità la costruzione di un proprio piano pensionistico.
Attendere 5-10 anni in questa fase potrebbe essere un errore irreversibile. È poi normale che ben il 59% degli italiani abbia paura di ricevere una pensione molto esigua in futuro, perché è molto probabile che sarà proprio così. Il motivo è semplice ed è sotto gli occhi di tutti: con una popolazione sempre più anziana e le nascite sempre più in calo, tra qualche anno non ci sarà materialmente una base di lavoratori sufficiente a coprire il fabbisogno delle pensioni. E tra le possibili misure volte a ridurre questo impatto, potrebbe esserci proprio quella di ridurre gli importi”, commenta Luca Lixi, CEO e Founder di Plannix.

Solo il 25% degli italiani – continua il report – ha fatto analizzare la propria situazione previdenziale da consulenti esperti. Ma come vengono acquisite le informazioni? Il 26% del campione dichiara di svolgere ricerche online, il 22% di non aver intrapreso alcuna azione di analisi della propria situazione previdenziale, il 12% di essersi affidato a un consulente, l’11% a una compagnia assicurativa o a una banca e il 4% di essersi rivolto a un CAF di zona. Nel dettaglio, il 41% degli intervistati si documenta su siti web specializzati, il 29% non si tiene aggiornato, il 10% consulta i social, il 9% il consulente finanziario, il 6% si affida al passaparola e il restante 5% al consulente del lavoro.

“Nonostante le preoccupazioni relative al futuro della propria pensione, gli italiani continuano a procrastinare il momento in cui iniziare a occuparsene per davvero. Questo perché, come esseri umani, non siamo particolarmente portati a ragionare in ottica di lungo termine (per cercare di prevenire problemi futuri) ma tendiamo a rimanere ancorati alle tante preoccupazioni del presente. C’è poi una tendenza a credere che lo Stato ci verrà incontro in qualche modo, quando sarà il momento, o che comunque “chissà quante cose cambieranno, da qui a quando andrò in pensione, è inutile preoccuparsene adesso”. Il problema di questo modo di pensare è che la nostra stabilità finanziaria sarà sempre in balìa di qualcosa o di qualcuno di esterno”, spiega Lixi.

Il 93% degli italiani valuta la possibilità di integrare la pensione con investimenti o piani di risparmio privati ma solo l’11% dei risponditori conosce gli strumenti in grado di proteggere la propria situazione previdenziale. Il 68% degli intervistati, però, dichiara di conoscere le opportunità e le limitazioni dei fondi pensione. Il 54% degli individui che hanno partecipato allo studio ha iniziato a pianificare la propria situazione pensionistica da quando ha cominciato a lavorare, il 27% dopo i 40 anni, il 12% dopo i 50 anni e il 7% dichiara che lo farà quando si avvicinerà all’età pensionabile. Da ultimo, il 29% degli italiani conserva il proprio TFR in azienda, il 26% in un fondo pensione privato e il 12% in un fondo pensione aperto.

“I risparmiatori italiani non conoscono gli strumenti previdenziali. La varietà di offerta, in questo senso, crea enorme confusione; inoltre, la maggior parte delle persone non ha a disposizione i corretti strumenti per fare delle valutazioni su ciò che è più adatto per loro. Un buon percorso di educazione finanziaria o un buon consulente indipendente possono aiutare a sbloccare questa situazione”, conclude Luca Lixi.

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