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FinanzaPrimo piano Mar 20 febbraio 2024

Fondazione CRT sale in Generali dopo l'uscita da Banco BPM

Fondazione CRT ha "consolidato" la "storica partecipazione di lungo termine in Generali, così da accrescere il flusso di dividendi. Fondazione CRT sale in Generali dopo l'uscita da Banco BPM
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Con i soldi raccolti dalla cessione della quota in Banco BPM, 140 milioni di euro di cui 80 milioni di plusvalenza, Fondazione CRT ha “consolidato” la “storica partecipazione di lungo termine in Generali, così da accrescere il flusso di dividendi, che insieme ad UniCredit e Mundys costituiscono la parte più consistente delle risorse che mettiamo a disposizione del territorio”. Lo dice il presidente Fabrizio Palenzona in un’intervista a Il Sole 24 Ore, sottolineando che la quota nella compagnia assicurativa resta “sulla soglia del 2%“.

In merito alla dimissione della quota nella banca, ha detto: “Ho messo in pratica quanto suggeriva Enrico Cuccia: vendi, guadagna e pentiti. Grazie all’ottimo lavoro del dottor Giuseppe Castagna abbiamo quasi triplicato l’investimento”.

Sulla presentazione della lista del CdA da parte del consiglio di amministrazione di UniCredit, già oggetto di critiche, ha detto: “Di UniCredit siamo fondatori e la nostra partecipazione non è in discussione. La nostra critica era rivolta al comitato governance per come ha gestito il processo di formazione della lista del CdA. Un processo che non sia in linea con le best practice di mercato e con le linee guida della CONSOB non è nell’interesse di UniCredit. Il ritiro dalla lista del CdA di chi aveva gestito il processo ha certamente contribuito a mitigare la nostra posizione critica”.

A una domanda sul Ddl capitali, ha risposto: “È innegabile che il disegno di legge solleva qualche perplessità tra gli investitori quanto alla sua applicabilità proprio riguardo alle liste del consiglio. Comportamenti come quelli da noi denunciati spiegano le ragioni della necessità di disciplinare questo strumento. Per un giudizio compiuto, comunque, bisognerà attendere i decreti delegati al governo”.

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