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EuropaIn evidenza Mar 18 aprile 2023

Parlamento Ue verso l'eliminazione delle quote gratuite Ets: chi inquina dovrà pagare

Parlamento Ue verso l'eliminazione delle quote gratuite Ets. Secondo il Parlamento europeo, infatti, chi inquina deve pagare Parlamento Ue verso l'eliminazione delle quote gratuite Ets: chi inquina dovrà pagare Frans Timmermans
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Parlamento Ue verso l’eliminazione delle quote gratuite Ets

Via libera del Parlamento europeo a tre pilastri, inclusi in 5 diverse misure, del Fit for 55, la strategia dell’Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima. I testi adottati dall’Eurocamera riguardano la riforma del sistema di scambio di quote di emissioni (Ets), che includerà il trasporto aereo e marittimo, la cosiddetta carbon tax, ovvero meccanismo di adeguamento alle frontiere (Cbam) e il Fondo sociale per il clima.

La riforma dell’Ets passata, con 413 voti a favore 167 contrari e 57 astensioni, prevede la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. Stando al testo verrà inoltre creato un nuovo sistema, detto Ets II, per i carburanti utilizzati per il trasporto su strada e per gli edifici. Il Parlamento ha votato per includere nel sistema Ets, per la prima volta, le emissioni di gas a effetto serra prodotte nel settore marittimo, con 500 voti favorevoli, 131 contrari e 11 astensioni, e ha approvato la revisione del sistema valido per il settore dell’aviazione con 463 voti favorevoli, 117 contrari e 64 astensioni.

Il voto finale sul Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam), la cosiddetta carbon tax, registra 487 voti a favore 81 contrari e 75 astensioni. Il nuovo meccanismo imporrà alle aziende importatrici nell’Ue di prodotti coperti dal sistema Ets di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera e includerà ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed emissioni indirette in determinate condizioni.

Fondo sociale per il clima da 65 miliardi di euro

Arriva infine anche l’accordo, adottato con 521 voti a favore 75 contrari e 43 astensioni, per un Fondo sociale per il clima dell’Ue volto a garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva. Il testo prevede che, non appena sarà pienamente operativo, il Fondo sarà finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote fino a un importo di 65 miliardi di euro. I testi approvati dovranno ora essere approvati formalmente anche dal Consiglio. Saranno quindi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entreranno in vigore 20 giorni dopo.

“L’Ets è la pietra angolare della politica  climatica dell’Ue, un modo altamente efficiente per ridurre le emissioni – ha detto il  vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il  Green Deal, Frans Timmermans – le aziende di combustibili  fossili ed energia dovranno anche iniziare ad acquistare permessi di  emissione per i carburanti utilizzati nel trasporto su strada e nel  riscaldamento. Ciò creerà un forte incentivo per i trasporti puliti e  renderà gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico.  Coloro che possono pagare per avere pompe di calore e pannelli solari  avranno un forte incentivo a farlo. Per chi non ha risorse sufficienti il Fondo sociale per il clima aiuterà a isolare le case, installare una pompa di calore,  acquistare un’auto elettrica o intraprendere altre misure che consentono  di risparmiare energia e denaro. Dal 2026, oltre 86 miliardi di euro  saranno disponibili per i cittadini vulnerabili e le microimprese”.

Che cosa è l’Ets

Si tratta del sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Unione europea. L’Eu Ets è il primo, tuttora il più grande, sistema internazionale per lo scambio di quote di emissione al mondo, è stato istituito nel 2005 ed è attivo in 31 paesi (i 28 dell’Ue, più l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia). Tale sistema limita le emissioni prodotte da oltre 11mila impianti ad alto consumo di energia e dalle compagnie aeree che operano nello spazio economico europeo coprendo circa il 40% delle emissioni totali di gas ad effetto serra prodotte nell’Ue. ù

Il mercato Ets impone dunque a migliaia di realtà, industrie e produttori di energia, di richiedere un certificato di emissione per ogni tonnellata di CO2 prodotta. Al momento  una “fetta” consistente di questi certificati è riconosciuta  gratuitamente alle imprese. Ma con il provvedimento votato le quote gratuite saranno eliminate entro il 2034.

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