Gli azionisti di Leonardo salvano Profumo, nulla l’azione di responsabilità
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Finanza Mer 01 giugno 2022

Gli azionisti di Leonardo salvano Profumo, nulla l’azione di responsabilità

Respinta l’azione di responsabilità nei confronti di Alessandro Profumo. A votare contro la proposta del Bluebell l’88,727% del capitale. Gli azionisti di Leonardo salvano Profumo, nulla l’azione di responsabilità Imagoeconomica
Redazione Verità&Affari
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La gestione di Leonardo

Respinta l’azione di responsabilità nei confronti di Alessandro Profumo. A votare contro la proposta del Bluebell Partners l’88,727% del capitale presente in assemblea. Ma per Profumo si tratta comunque di una vittoria amara. Se si considera infatti che in assemblea era presente il 58% del capitale e si esclude la quota del Tesoro (pari al 30%), un socio su quattro ha votato a favore dell’azione di responsabilità. E cioè, indirettamente, si è mostrato favorevole alla possibilità di sostituire il manager ai vertici del gruppo della Difesa. Non è la prima volta che alcuni soci esprimono il dissenso per la gestione dell’ex numero uno di Unicredit ed Mps. Ci fu un tentativo anche lo scorso anno, ma la proposta venne respinta con il voto contrario del 99,3% del capitale votante.

I conti di Leonardo

I soci hanno anche dato il via libera ai conti 2021 di Leonardo. Nell’esercizio 2021 la società ha confermato e consolidato la ripresa del percorso di crescita e aumento di redditività così come previsti in sede di bilancio al 31 dicembre 2020. I ricavi sono stati pari a 14,135 miliardi di euro (5,4% rispetto al 2020 e dell’2,5% rispetto al 2019), trainati dall’andamento della componente europea dell’elettronica per la difesa e sicurezza, dalla componente velivoli dell’aeronautica e, in misura inferiore, degli elicotteri. Ha sofferto la divisione aerostrutture, che continua a risentire della flessione della produzione di B787 e Atr. Gli ordini hanno totalizzato 14,307 miliardi confermando il trend di crescita rilevato nel corso di tutto il 2021. Molto positiva anche la performance commerciale del settore aeronautico (+15%), nel quale la componente velivoli è stata più che compensata dalla prevista flessione della componente civile. In crescita anche il settore elettronica per la difesa e sicurezza. Gli elicotteri hanno registrato un volume di ordinativi sostanzialmente in linea con l’anno precedente in considerazione dell’acquisizione, nel periodo a confronto, dell’ordine Imos.

L’ebitda si è attestato a 1,12 miliardi di euro (Ros del 7,9%), registrando complessivamente una significativa crescita (20%) con un sensibile incremento in tutti i settori di business. Positivo l’ apporto di tutte le joint-venture strategiche, con particolare riferimento al settore manifatturiero della Space Alliance ed al GIE ATR, grazie alla progressiva ripresa delle consegne. L’ebit é risultato pari a 911 milioni di euro, registrando un netto incremento rispetto al 2020 (+76%). E questo nonostante il persistere di costi, per importi sostanzialmente allineati con il precedente esercizio, generati dall’allineamento alle indicazioni Governative in materia di protezione della salute e prevenzione della diffusione del Covid-19.

L’utile netto di Leonardo

L’ebit ha scontato inoltre l’impatto dei costi di ristrutturazione legati agli accordi per il pensionamento anticipato della forza lavoro della divisione aerostrutture su base volontaria. Operazione quest’ultima effettuata nell’ambito di un più ampio piano di ristrutturazione della divisione nonché degli oneri non ricorrenti associati alla conclusione della vicenda indiana, a seguito della quale Leonardo potrà assumere un nuovo posizionamento commerciale nell’area. Il risultato netto ordinario dello scorso esercizio si è attestato a 587 milioni di euro ed è stato pari al risultato netto, registrando un incremento superiore al 140%. Oltre che dell’andamento dell’ebit, il dato ha anche beneficiato del minore impatto degli oneri finanziari che, nel periodo a confronto, sono stati fortemente impattati dalla componente legata all’attività di copertura dell’esposizione al rischio di cambio e dagli oneri legati alle emissioni obbligazionarie in essere. Oneri che si sono ridotti nel periodo in esame in seguito alla riduzione della stessa esposizione obbligazionaria. Infine, il risultato netto ha risentito dei benefici fiscali derivanti dall’adesione alla agevolazione fiscale prevista dall’art. 110 del D.L. 104/2020 in materia di riallineamento dei valori fiscali dell’avviamento.

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