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FinanzaIn evidenza Ven 01 marzo 2024

Ubs in soccorso di Pignataro per Prelios, ha già in pegno marchi e quote di Ion

Dal gruppo svizzero una linea da 700 milioni per finanziare l'acquisizione. La banca è già uno dei principali finanziatori di Ion Ubs in soccorso di Pignataro per Prelios, ha già in pegno marchi e quote di Ion
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Da Ubs arriva una linea da 700 milioni per il gruppo Ion di Andrea Pignataro, finalizzata a finanziare l’operazione di acquisizione di Prelios. Operazione che dopo lo stop imposto da Palazzo Chigi per le valutazioni sulla normativa del Golden Power sarebbe ormai in dirittura d’arrivo e il via libera definitivo è atteso entro il mese di marzo. 

L’esame dei rischi per la stabilità finanziaria

A riferire della nuova linea di credito fornita dalla banca svizzera è l’agenzia Bloomberg. Proprio l’istituto elvetico è uno dei più esposti verso il gruppo Ion, che complessivamente – sempre secondo quanto ricostruito da Bloomberg – avrebbe un’esposizione debitoria di circa 15 miliardi con un costo del debito di 1,3 miliardi d’interressi all’anno. Quello della valutazione sulla sostenibilità del debito è anche la ragione dell’analisi effettuata da Palazzo Chigi per il Golden Power. Nella disciplina modificata durante la pandemia del Covid rientra infatti anche il settore finanziario e, secondo quanto ricostruito, l’analisi avrebbe riguardato in modo particolare il rischi per sistema finanziario legati alla sostenibilità del nuovo debito fatto per l’operazione Prelios, che è uno dei principali operatori del settore immobiliare sul mercato italiano con oltre 40 miliardi di asset in gestione. 

Il legame con la banca svizzera

Ubs, con Credit Suisse (adesso assorbita dalla stessa Ubs), è stato uno dei primi finanziatori del gruppo Ion fin dall’inizio del decennio passato. Proprio in virtù di questa esposizione, al gruppo bancario svizzero risultano in pegno, oltre a quote azionarie di varie società, anche marchi e brevetti del gruppo. A cominciare dallo stesso marchio Ion per finire ai marchi utilizzati  nei sistemi di trading. Anche una serie di brevetti è in pegno: come alcuni utilizzati nei sistemi di trading di Fidessa Plc (mercati azionari), LatentZero (asset management) e Barracuda (valute). 

La crescita in Italia

Il gruppo, cresciuto negli anni con una serie di acquisizioni fatte in gran parte a debito, è diventato uno dei principali operatori a livello globale di It, software e informazioni per i mercati finanziari e vanta tra i propri clienti gradi operatori del settore finanziario e banche centrali. In Italia, dove negli anni più recenti il gruppo ha investito circa 5 miliardi di euro in acquisizioni, controlla tra le altre cose anche Cerved (banche dati) e Cedacri (software per il sistema bancario). Anche le azioni di questi due gruppi, oltre ad altri asset delle due società, sono in pegno al pool di banche finanziatrici, tra le quali Unicredit.

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