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AperturaGoverno Lun 08 aprile 2024

Conti pubblici, domani il Def: l'incognita sui conti del Superbonus

Attesa per il dato definitivo su sconti in fattura e cessione dei crediti dei bonus edilizi che sarà fornito dall'Agenzia delle entrate Conti pubblici, domani il Def: l'incognita sui conti del Superbonus
Redazione Verità&Affari
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Governo pronto ad approvare il Documento di Economia e Finanza, atteso domani in Consiglio dei ministri. “Questo è l’ultimo Def classico che conosciamo, perché poi la programmazione sarà fatta con gli atti comunitari all’esercizio del nuovo patto di stabilità e crescita, quindi è un Def che secondo me non si discosterà molto da quelle che sono già state le previsioni che il governo ha fatto nella Nadef”, ha detto il sottosegretario all’Economia, Federico Freni. Venerdì si è svolta una riunione di lavoro preparatoria a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ma sul testo gravano ancora diverse incognite.

Il nodo del Superbonus

Il primo nodo riguarda i conti del Superbonus. Il punto della situazione verrà fatto domani quando l’Agenzia delle Entrate fornirà al Mef il consuntivo delle ultime comunicazioni raccolte fino al 4 aprile sugli sconti in fattura e le cessioni dei crediti dei bonus edilizi per le spese del 2023 e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese del 2020, 2021 e 2022. Quella della settimana appena passata è stata l’ultima finestra utile per comunicare i dati alle Entrate, vista l’eliminazione della remissione in bonis prevista dal decreto di fine marzo, ed ora il passaggio dall’Agenzia al ministero consentirà ai tecnici di via XX settembre di ricalcolare l’impatto dei bonus sui conti pubblici. Sul deficit, ma ancora di più sul debito.

L’obiettivo sul debito

Nella Nadef l’indebitamento netto di quest’anno era fissato al 4,3% del Pil e il debito al 140,1%. Il governo sarebbe propenso a mantenersi il più possibile in linea con quelle stime e, se così fosse, presenterebbe nel Def solo il quadro tendenziale. Per il 2024 l’asticella del debito ondeggia infatti ancora intorno al 140% del Pil. Se però, una volta conosciuto il concreto onere sull’erario delle detrazioni edilizie, i numeri dovessero distanziarsi molto da quelli di settembre, al tendenziale potrebbe aggiungersi anche il quadro programmatico. Gli ultimi conteggi sui bonus sono quelli forniti da Freni: oltre 210 miliardi.

Crescita del Pil “intorno all’1%”

A giugno Eurostat dovrebbe spiegare come conteggiare i crediti 2024 e quelli incagliati. L’esecutivo prevederà una crescita del Pil nel 2024 “intorno all’1%”, ha affermato ieri Freni, a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio. “Da che sono al Mef raramente sono stati sbagliati i conti, nonostante quello che dicevano tutti. Alla fine i conti li ha sempre azzeccati il Mef negli ultimi anni. Il rapporto debito/Pil – ha detto Freni – certamente resterà sotto i 140 punti. Quanto al deficit, “non ci sono preoccupazioni particolari, stiamo aspettando i conteggi definitivi di tutti i bonus edilizi – ha spiegato Freni –. Non do la croce a un bonus piuttosto che all’altro stiamo aspettando i conteggi definitivi che ovviamente, visto che si tratta di grandezze importanti, influenzano i conti dello Stato”.

Inflazione in calo

Secondo le stime di Bankitalia stima il Pil dell’Italia è in crescita dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026. Riviste al ribasso le stime dell’inflazione che “diminuirebbe nettamente nel 2024”, all’1,3%, mentre a dicembre scorso prevedeva 1,9%. L’occupazione, dopo il forte aumento del 2023, dovrebbe continuare a crescere “ma a ritmi inferiori”.

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